FERMO – Non era facile raggiungere questo obiettivo, ma il decreto sisma (LEGGI) approvato con il voto di fiducia al Senato, ha avuto la forza di unire Luca Ceriscioli, presideNte della regione Marche del Pd, alla Lega, con il consigliere Carloni.
“Il decreto Sisma approvato oggi dal Senato è lo stesso testo di quello uscito dalla Camera. Quindi c'è una grandissima delusione sotto questo profilo. Non smetteremo di lottare perché venga recepito il principio della semplificazione. Allo stato attuale useremo tutti gli strumenti che ci sono a disposizione, ma questi non avranno la possibilità di accorciare in maniera drastica e significativa i tempi procedurali, che significano lavoro, ricostruzione e garanzia per le famiglie del nostro territorio. Questa per noi è una cosa troppo importante” sottolinea Ceriscioli.
Il carico lo mette Mirco Carloni: “Inutile e controproducente. Questo decreto rappresenta l'ennesimo schiaffo alle Marche con Ceriscioli ignorato ed isolato dai suoi stessi compagni di partito. Con questo testo è stata cancellata definitivamente ogni speranza per accelerare la ricostruzione. Le novità contenute non risolvono nulla, anzi appesantiscono un quadro normativo già eccessivamente ingarbugliato fin dalla fase iniziale. L'autocertificazione dei progetti, sbandierata come una grande novità, non solo non produce alcuna svolta alla ricostruzione, ma rischia, invece, di complicare ulteriormente i procedimenti visto che scarica sui professionisti ogni responsabilità, persino quelle penali. A nulla è servito il giudizio negativo espresso dalla rete RPT (Rete delle Professioni Tecniche) su questa norma definita come 'strumento inutilizzabile’ per far cambiare idea ad un Governo che si è dimostrato sordo alle richieste provenienti del territorio”. Le Marche, che rappresentano i due terzi della zona coinvolta, ne escono di nuovo sconfitte ed il suo presidente Ceriscioli, rimasto completamente inascoltato dopo le critiche espresse sul decreto, ne esce sempre più indebolito ed isolato dai suoi stessi compagni di partito» conclude il consigliere regionale della Lega.