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Lo sprint di Franchellucci: Gigli, nuove scuole, scogliere e ciclabili. "Deluso dal partito, mi concentro sulla città"

7 Gennaio 2022

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO – Nazareno Franchellucci entra nel suo ultimo anno di mandato, il decimo. E lo fa dopo aver chiuso il 2021 spendendo, per portare a casa l’acquisto del Gigli, e iniziando il 2022 incassando, 5milioni dal ministero dell’Interno per varie opere pubbliche.

Franchellucci, si riparte col sorriso?

“Un’ottima notizia i fondi arrivati dal Ministero. Con i nostri fondi comunali saremmo riusciti a mettere mano al mercato coperto, ma non ce l’avremmo fatta durante il mio periodo rimanente a intervenire sull’interno comparto. Ora è possibile, come realizzare il sottopassaggio che collega est e ovest della città: parliamo di progetti cantierabili in fretta”.

Tempi?

“Progettazione, il prima possibile. Anche perché ci sono gli step europei da rispettare”.

Il futuro della città è delineato?

“C’è tutta la parte legata all’edilizia scolastica. Riusciremo a mettere mano alla palestra della Marconi, il nuovo polo dell’infanzia alla Corva sul sedime dell’attuale, con la vecchia scuola che ci permetterà di liberare spazi per la Pennesi. E ci stiamo candidando a bandi per demolire e ricostruire la De Amicis a Marina Picena. E poi, avendo ormai raggiunto l’eccellenza sulla ciclabilità nord sud, metteremo mano ai famosi pettini interni, partendo dal percorso lungo la bretella autostradale”.

Mobilità dolce, cosa manca davvero?

“Il ponte verso Civitanova. Noi abbiamo affidato i lavori del tratto di pista dalla ‘Risacca’ al fiume, che vogliamo pronto per l’estate. Sul ponto, a livello regionale prosegue l’iter. Un’opera finanziata dall’ex presidente Ceriscioli, confermata da Acquaroli. Entro il 2023 i lavori partiranno. Un tratto fondamentale”:

La ‘nuova’ Regione si sta muovendo bene?

“Il famoso ponte sul Tenna che permette il collegamento verso Campiglione è positivo. Ma soprattutto il piano che collega la superstrada di Civitanova con la nostra zona nord. Il Covid ha ridotto i flussi, ma la problematicità non possiamo dimenticarla. Anche qui, tempi stretti di realizzazione. Aver capito subito che la viabilità in questo territorio è una criticità reale, mi permette di dire bravi agli attuali vertici. Una infrastruttura viaria cambia la vita. Oggi, turisticamente e ricettivamente non sarebbe la stessa cosa senza l’apertura a Foligno. Negli anni abbiamo beneficiato in maniera evidente del movimento”.

Il turismo nel suo mandato è stato un punto fermo, perché tornare all’imposta di soggiorno?

“Come ha reagito il comparto turistico alla pandemia? Siamo partiti da questa domanda e i numeri dicono che al Covid piace meno l’estate e quindi sono stati incoraggianti. La scelta è stata quella di reintrodurla, così se lo Stato dovesse decidere di ristorarla, saremmo certi di incassare le risorse dovute. E poi perché mantenendo ogni tariffa comunale, non crediamo si possa creare un danno di immagine sul turismo. Avremo così risorse per continuare a investire in promozione, immagine, miglioramento, infrastrutture e collegamenti di mobilità dolce. Capisco magari le reazioni, contestualizziamo la realtà, che ora è in difficoltà, ma il ritorno verso la normalità è evidente”.

Sindaco Franchellucci. Veniamo ai nodi storici. Ex Gigli, quando lo vedremo davvero aperto essendo chiuso l’iter burocratico?

“Dal 23 dicembre son scattati i 60 giorni in cui la Sovrintendenza può esercitare la prelazione di acquisto. Abbiamo i progetti della parte illuminotecnica e arredi pronti. Il bilancio verrà approvato per i primi di febbraio. Per cui, entro l’inizio dell’estate immagino biblioteca e spazio pubblico al piano terra funzionali. E appena avremo la proprietà uscirà il bando per il commerciale. Chiaramente puntiamo su una unica attività, poi caso mai ragioneremo su altro”.

Ma c’è interesse?

“Quello che non è accaduto è che qualcuno del Comune si sia messo a ricercare operatori economici. Di persone, locali e di fuori, ne sono venute tante a chiedere informazioni e a dire che sono interessate. Piace la location e per questo scegliamo la strada dell’evidenza pubblica”.

Ci sarà un ulteriore sviluppo progettuale per il centro cittadino?

“Non nel tempo rimanente del mio mandato che si completa con Orfeo Serafini e sottopassaggio di collegamento. Come testa e progettualità mi fermo qui, poi vediamo cosa vuole fare via Principe Umberto. Un discorso a parte andrà fatto per il parco di villa Murri, ha una grande potenzialità: un polmone verde in centro in cui magari portare anche piccole attività commerciali e di intrattenimento”.

Tra palazzine e riqualificazione, resta il ‘gorgo nero’ della Fim. È la ‘sua’ vera incompiuta?

“Chi verrà dopo di me troverà un percorso definito dal punto di vista amministrativo, che ha impiegato i miei primi anni da sindaco. Noi ci siamo scontrati con il nodo cattedrale, altrimenti oggi sarebbe già tutto riqualificato. C’è l’oggettiva impossibilità di bonifica e ristrutturazione. Interesse pubblico, privati pronti, analisi che dicono che non si può bonificare e invece ancora ci sono dubbi a livello di Sovrintendenza. Ci muoviamo tra conferenze di servizi, relazioni, viaggi a Roma eppure tutto resta fermo. Se riuscissimo a chiudere la vicenda cattedrale, non dico finire entro la fine del mio mandato, ma almeno vedere davvero il cantiere della bonifica in azione per garantire il nostro territorio”.

Franchellucci, lei sembrava il futuro del Partito Democratico. E invece, il 2021 è l’anno del suo silenzio e degli scontri. sembra isolato. Che accade?

“Ho vissuto molte delusioni nei rapporti con il partito. A livello provinciale e perfino locale. Non lato umano, ma questioni che avrei preferito gestite in maniera diversa. Le scelte, tutte, dal cambio giunta agli ultimi passaggi non le ho fatte per me o il mio futuro. Ma perché credevo fossero importanti a prescindere per Porto Sant’Elpidio, anche nel suo ruolo a livello provinciale. Le cose sono andare in maniera diversa. Io accetto le decisioni della maggioranza, non sono uno che va via con il pallone. In prospettiva 2022 mi auguro, vulnus delicato, che si celebri il congresso regionale. È una situazione incredibile che il Pd, nato sulle primarie e sul confronto, non sia in grado di celebrare un congresso. Ci sono posizioni diverse? Ci si siede e si ragiona, serve una guida vera anche per contrapporsi a questa maggioranza regionale”.

Però lei poteva essere più presente, anche per pesare la forza di un sindaco come Paolo Calcinaro. Non crede?

“La delusione si supera in diversi modi. Io mi sono concentrato sull’attività amministrativa, sull’interno. Resto convinto che ci sia margine per la valorizzazione degli amministratori locali, me incluso. Ma ho frenato su tutto quando ho capito che il partito non puntasse su di me”.

Ultimo anno da sindaco, non è che tira i remi in barca?

“Neppure per scherzo va detto. Partono 4,5 milioni di pere pubbliche, tra marciapiedi, asfalti e altro, oltre ai 5 del Ministero. C’è il Gigli e poi, soprattutto, ci sono le scogliere. Finalmente si parla di realizzazione: va seguita e gestita. Al contrario, quindi, farò tanto”.

Le scogliere sono la riprova che con il consigliere elpidiense Andrea Putzu e il presidente Acquaroli si può lavorare bene?

“Per le scogliere siamo pronti alla gara di appalto, parliamo di mesi per l’inizio lavori. Tra qualche mese si vedranno i primi scogli. Con Putzu ho sempre avuto un buonissimo rapporto, tolti i primi due anni del 2013, dove erano normali le scintille, e ci confrontiamo. Rimaniamo distanti su alcune posizioni. E poi, l’ho ribadito a lui davanti Acquaroli, non voglio parlare dei tre milioni messi da Ceriscioli e altro. Qui bisogna pensare al futuro e ragionare sulla prosecuzione verso nord. Oggi siamo garantiti per il tratto Veliero-sud. Sul futuro dobbiamo lavorare con Acquaroli, Aguzzi e Putzu: loro hanno il compito di cominciare a pianificare dentro i bilanci le risorse. Qui vedremo la vera volontà politica”.

Sindaco, da qualche mese vigile urbano a San Benedetto del Tronto e padre, ha tempo per fare tutto?

“Sì, ne vorrei di più, soprattutto per la famiglia. Ma per il resto la gestione è ottimale, nulla mi distoglie dalla guida della città. E se poi servisse qualcosa in più, ce lo metterò”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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