FERMO – Mentre Emanuele Santarelli conquistava la vetta del Kilimangiaro, Primo Zamparini se ne andava. Due grandi storie di sport, il presente e il passato che si incrociano nelle Marche.
Emanuele Santarelli, 28ennne scalatore fermano, è riuscito nell'impresa di raggiungere Uhuru Peak che, con i suoi 5.859 metri, è considerata tra le sette vette più importanti e imponenti del pianeta. Per Santarelli è stata la prima volta sopra i 5mila metri, è servita tanta preparazione fisica e psicologica prima di indossare scarponi e corde per poi dare inizio all'avventura che lo avrebbe portato sul tetto d'Africa.
Insieme con lui la sorella. Ha raggiunto la vetta, dove la temperatura è di dieci gradi sotto zero dopo cinque giorni di cammino. Pochi minuti, perché l’ossigeno non scarseggia, e poi la discesa durante cui pianificava il nuovo obiettivo: una vetta di seimila metri.
Pochi giorni dopo, si spegneva invece la fiamma olimpica del fabrianese Primo Zamparini, medaglia d’argento nei pesi gallo alle Olimpiadi di Roma nel 1960. “È stato un campione eccezionale, un simbolo per la boxe fabrianese e marchigiana - commenta il presidente del comitato regionale Marche della Federazione pugilistica, Luciano Romanella - quando si presentava alle nostre riunioni, veniva sempre invitato a salire sul ring per farlo conoscere e portarlo ad esempio dei nostri giovani atleti. Il pugilato marchigiano si stringe attorno alla famiglia per la grave perdita di un simbolo dello sport fabrianese”.
Per tutti era ‘la macchina da pugni’, Primo oltre all’argento olimpico ha vinto la medaglia d'oro ai mondiali militari nel '60 e il bronzo ai campionati europei del 1961.