di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – Non di sola Aeroitalia vive l’Atim. Anzi. Il direttore dell’agenzia del Turismo della regione Marche, Marco Bruschini, ha più di un piano da consolidare nel 2024. Inclusa un’azione che mira a supportare il settore calzaturiero, costruendo un asse sempre maggiore tra moda e promozione.
“Le fiere restano un perno imprescindibile di ogni politica legata al turismo, sia per l’incoming che per l’outgoing. Ma non bastano. Nell’ultimo anno abbiamo consolidato le Marche come ‘destinazione turistica’, lo dicono i numeri con un aumento superiore al 10% di turisti in particolar modo stranieri. Per questo – spiega il direttore – propongo ad Assocalzaturifici un percorso comune”.
Che può sembrare anche semplice, ma proprio per questo efficace. “Stiamo preparando un avviso pubblico per partecipare a un progetto che prevede l’inserimento di un QR-code all’interno di ogni scatola di scarpe. In questo modo, ogni cliente, ciccandolo entrerà nelle Marche, ne consocerà la sua bellezza, il suo potenziale, anche ricettivo. Faremo – ha riassunto durante il Micam Bruschini - di ogni calzatura prodotta dai nostri bravi artigiani un’ambasciatrice. Chi aderirà entrerà poi in un circuito promozionale che permetterà di essere protagonista in eventi e iniziative organizzate dall’Atim”.
Idea piace ai vertici delle associazioni di categoria, Confindustria calzature di Fermo in primis. E fanno bene a essere interessati, perché gli ultimi dati del monitor italiano ‘Shopping tourism’ presentato da Anthony La Salandra dimostrano che “è sempre più forte il binomio turismo&shopping sui mercati stranieri: ad esempio i turisti francesi intervistati non rinuncerebbero mai nel loro soggiorno in Italia ai prodotti della moda made in Italy (39%) e ai prodotti tipici alimentari (35%), mentre gli statunitensi inseriscono ai primi due posti l'enogastronomia, con i prodotti tipici alimentari (33%) e il vino italiano (20%)".
Tra l’altro, lo shopping tourism cresce non solo nei grandi centri. Tra le distinzioni emergenti sta crescendo molto la Puglia, con le province di Bari e Lecce, per le Marche c’è quindi ampio spazio per inserirsi, potendo contare su una moda senza eguali e su prodotti agroalimentari facilmente abbinabili alle bellezze architettoniche di tanti Borghi più belli d’Italia.
Se poi migliorerà anche la ricettività tutto sarà più facile. “Per questo – l’anticipazione che il direttore Atim ha dato al Carlino – stiamo per chiudere un accordo con un grande gruppo internazionale di alberghi che investirà nelle Marche, che nel mentre porteremo a Londra, Arabia e Usa, mercati per noi cruciali”.