FEREMO – Il Ceriscioli ribelle di questa era Covid non molla: “Trovo un costante ritardo del Governo nel dare le risposte".
Parole chiare dette su Sky Tg 24. È tutto troppo lento, in ogni settore e questo aumenta incertezza e preoccupazioni: “Le linee guida per la riapertura per esempio dovevano essere date già da due settimane. Uno si deve organizzare per evitare che si agisca in maniera scoordinata. Chiedo di avere dei tempi compatibili con i problemi, con quello che ci chiedono le imprese, con quello che ci chiedono i cittadini e con quello che ci chiede l'emergenza. Andare fuori tempo oggi non ci è consentito”. Ma è così, in ogni campo, anche in quello della prevenzione: “Test sierologici, due settimane fa si annunciavano linee guida imminenti e ancora niente. E così ognuno agisce da solo e non l’ideale, ma è meglio del nulla”.
Promuove le azioni economiche, ma serve anche qui ritmo: “Il decreto liquidità non è un salva banche. Si calcola un danno nell'ordine del 15/20% del Pil regionale quindi parliamo di miliardi. Un ordine di grandezza importantissimo. La risposta che ci si aspetta da Governo, Ue e, per quello che potremo fare, dalle Regioni viene ritenuta dalle imprese importantissima. Devono ripartire, sono il motore della nostra regione e del paese. Hanno bisogno di benzina ossia di liquidità”.
E le banche la devono dare: “Senza economia e senza imprese difficilmente i fondamentali troveranno un equilibrio. Abbiamo visto alcuni atteggiamenti delle banche che vorrebbero utilizzare il decreto Liquidità per coprire vecchie situazioni. Sono scelte sbagliate. È inutile provare a salvare un pezzo del proprio bilancio dal punto di vista bancario perché non è un salva banche ma un salva imprese. Ognuno faccia la propria parte”.
Come fa la Regione che è sicura che per fine maggio le Marche saranno fuori dall’emergenza: “I nostri dati ci dicono che dovremmo raggiungere l'R0, già raggiunto nel sud delle Marche. in questo quadro ritengo ancora più necessario il presidio Covid alla fiera di Civitanova Marche. Lo stesso ministro ha indicato la necessità di individuare strutture Covid in tutte le regioni per chiudere la coda del contagio e far tornare gli ospedali alla normalità. Non si può poi escludere a fino autunno una recrudescenza del fenomeno e dunque avere una struttura dedicata, specializzata e che impegna meno medici in rapporto ai pazienti che può gestire, diventa essenziale. Una struttura modulare che, penso, almeno per un anno dovrà essere utilizzata. Poi sarà ricollocata e riutilizzata anche in uno spazio definitivo. L'obiettivo è di avere nelle Marche – conclude il Governatore - strutture flessibili pronte per qualunque emergenza".
r.vit.