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Lo chef stellato Nikita: "Scusa Ucraina, la Russia non è questa. Dovevamo affrontare prima il regime di Putin: no alla guerra"

24 Febbraio 2022

di Francesca Pasquali

PORTO SAN GIORGIO - «Oggi mi vergogno, non voglio uscire di casa. Scusa Ucraina! Scusa mondo!». Sono parole sofferte quelle che Nikita Sergeev affida ai social, al suo profilo Facebook. Anche se distante migliaia di chilometri, lui che in Russia c'è nato e cresciuto l'inizio della guerra in Ucraina la vive da parte in causa.

«Mi ci è voluto del tempo per mettere a posto nella mia testa tutta l'ansia, la rabbia e l'odio per la situazione attuale. Oggi mi vergogno davanti al mondo intero. Non della Russia come Paese, perché non sono i civili, la cultura e le tradizioni che hanno preso la decisione e stanno combattendo. Mi vergogno che, per molti anni, non abbiamo potuto, e in una certa misura voluto, far fronte al regime di Putin, che oggi ci ha portato tutti in questa crisi», scrive lo chef stellato de L'Arcade di Porto San Giorgio.

Nato e cresciuto a Mosca, Sergeev è arrivato in Italia dopo la laurea in Scienze politiche. Oggi, dal Paese in cui ha scelto di vivere e costruirsi una carriera ai fornelli, conquistando dopo anni di investimenti e innovazione la prima Stella Michelin, lancia il suo appello: «No alla guerra»

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