FERMO - In attesa che arrivi una risposta dal presidente Luca Ceriscioli o dal prefetto Vincenza Filippi, i 40 sindaci di Fermo trovano un primo alleato. La loro richiesta di potenziare i tamponi, di effettuarli anche sulle persone asintomatiche, ma in isolamento, e su quelle con sintomi e in quarantena, trova d’accordo il direttore dell’Area Vasta Licio Livini.
“Sono favorevole ad aumentare i tamponi. In questo sono molto vicino come linea d’azione al Veneto. Ritengo che sarebbe utile fare i tamponi anche pazienti asintomatici sommersi. Sapendo che quel tampone avrebbe una validità relativa, ma di certo aumenterebbe la sicurezza, anche a livello di percezione” spiega Livini che a giorni vedrà partire anche i 'drive test' sulle persone che sono state vicine a un positivo.
Che poi entra nel merito della richiesta principale dei sindaci: utilizzare i laboratori privati. “Il punto di partenza è che la procedura di analisi del privato deve essere validata, perché la procedura deve essere uguale o simile a quella pubblica”.
Al momento all’Asur è arrivata solo la richiesta di un laboratorio analisi privato, pronto a muoversi anche senza convenzione. Ma come per i sindaci, anche al laboratorio analisi che si trova lungo la Valtenna manca la risposta della Regione, del Gores.
“Il privato, al momento li farebbe a pagamento. Una convenzione con il sistema sanitario permetterebbe l’abbattimento dei costi per il cittadino e soprattutto una velocizzazione delle procedure. Che noi speriamo di rendere rapide con i nuovi sistemi di tamponatura che danno riposte in meno di mezz’ora (quello che utilizza una goccia di sangue è già in uso in Toscana con bassi costi, ma non efficiente come un tampone, ndr)”.
Nel mentre, proseguono i tamponi sul personale sanitario: 2Ne abbiamo fatti oltre 200 e per ora sono tutti negativi”. Confermata invece la positività per diversi sanitari messi in quarantena nei primi giorni dell’esplosione dell’emergenza.
Raffaele Vitali