di Raffaele Vitali
FERMO – Un nuovo modo di lavorare: tutti insieme, dalla sala del Consiglio provinciale di Fermo, per raggiungere l’obiettivo del rilancio economico del territorio. “Si chiude la parte politica, si apre quella tecnica, fatta di priorità e progetti che partono da una base solida” commentano i protagonisti.
Il tavolo per lo Sviluppo economico ha prodotto un corposo documento destinato a diventare una linea guida per la Regione Marche, e non solo. E infatti, ad ascoltare la presidente della Provincia Moira Canigola, ci sono l’assessore Guido Castelli e il consigliere regionale Andrea Putzu. Oltre a tutti i componenti del Tavolo.
“Un lavoro di mesi, proseguito virtualmente anche durante la pandemia. Non ci siamo mai fermati. Un documento che allarga la visione, toccando numerosi aspetti del tessuto socio economico” introduce la presidente che dell’azione congiunta e condivisa ha fatto un modus operandi dell’ente. “Dall’Europa arriveranno risorse importanti, non possiamo fallirne l’utilizzo” ribadisce. Lei, per tutti, è il valore aggiunto, quella che ha saputo far superare barriere anche ideologiche ai protagonisti.
IL DOCUMENTO
Salute, lavoro, formazione e conoscenza, sviluppo e transizione ecologica, agricoltura e turismo. “Queste sono le linee guida da cui non possiamo prescindere. Il Tavolo vuole essere il luogo di progettazione, indirizzo e traino per tutto il territorio. E lo facciamo al di sopra di ogni parte politica, perché per il bene non esistono bandiere”. Per riuscirci serve il supporto degli enti locali, delle Università e delle varie Istituzioni.
Salute. L’assistenza medica di prossimità con lo sviluppo della telemedicina è una strada imprescindibile. “Ripensare le case di riposo è necessario, immaginiamo il co-housing evitando di sradicare l’anziano dalla propria casa”. Il piano la presidente lo ha anche presentato al nuovo direttore dell’Asur 4, Roberto Grinta, dopo averci lavorato insieme al predecessore Livini. “Non possiamo pensare solo sull’ospedale di Fermo. Il raddoppio dei posti ad Amandola con il ripristino dei servizi è qualcosa, ad esempio, di non più rinviabile”.
Lavoro e formazione. In primis la sicurezza, a ogni livello. “E’ necessario creare un sistema di formazione che prepari figure necessarie per le aziende. Potenziare l’Its moda, lavorare per migliorare la manodopera anche per il settore edile, che è in sviluppo e deve ridisegnarsi verso il green. Per fare tutto questo l’Università è il partner imprescindibile”. Un sogno restano un ‘politecnico’ come la diversificazione delle produzioni, per rilanciare sì la manifattura, ma cogliendo anche le opportunità alternative connesse all’ammodernamento dei processi”. Evidente il contributo dei sindacati, in sala i segretari De Grazia e Cifani, sulla questione ammortizzatori sociali, contratti di solidarietà e percorsi di formazione continua per i dipendenti.
Turismo e agricoltura. Due voci che devono crescere. “Da un lato il potenziamento dell’accoglienza e dell’offerta, dall’altro la promozione del nostro distretto biologico, che può essere il traino dell’interno sistema”.
FINALITA’
Idee sulla carta che la regione deve provare a realizzare. “I tempi devono essere rapidi, non come l’area di crisi complessa che tra discussione, avvio e arrivo delle risorse ha creato uno squilibrio totale tra progettazione e realizzazione” ribadisce la presidente che nel documento ha inserito i temi classici, dalla decontribuzione alla Zes, su cui tutti si dicono fiduciosi. “Sapendo che ci sono dei vincoli, come i chilometri quadrati di interesse”.
LA REGIONE
“Dobbiamo tutti lavorare su come aiutare il territorio. Questo Tavolo è un unicum. Ha prodotto un documento importante, concertato, che ha come filo conduttore i finanziamenti che arriveranno e che questa maggioranza dovrà essere barava a spendere nel miglior modo” riprende il consigliere regionale Andrea Putzu.
L’impegno come presidente di commissione Sviluppo Economico e Turismo è di dare risposte. “Un documento nato anche con degli scontri. Ma servono. Se penso al piano socio sanitario, siamo sulla strada giusta. Così come il masterplan della rete ospedaliera dove come provincia attendiamo risposte per le strutture esistenti. Non ci si può dividere di fronte a percorsi così importanti”. Area di crisi? “Se non metti una legislazione che dia risposte ai dipendenti e alle imprese, diventano inutili. Ecco che la Zes diventa una strada obbligata e ci sta lavorando personalmente la collega Marcozzi. Dobbiamo favorire le assunzioni, sburocratizzando il sistema”.
Sulla Zes c’è un lavoro a livello di poli produttivi da inserire all’intero della Zes che ha una capienza massima di pochi chilometri quadrati. “Fermo è la prima provincia che ha prodotto un documento come questo. Qui c’è un Tavolo che, dal 2017, funziona e ottiene risultati. Ci impegneremo per portare le migliori proposte a realizzazione. Le priorità le affronteremo insieme” ribadisce il consigliere che si sta impegnando per le infrastrutture: “Nella legge che porta il mio nome già abbiamo avviato la progettazione della bretella dal casello elpidiense alla Lungotenna. A questi aggiungeremo fondi per le aree interne per la monti – mare. Così come un’altra opera entrata nel masterplan che collegherà la superstrada di Civitanova alla zona dell’Auchan. E così per la Pedemontana, con il presidente Acquaroli che vuole dare risposte all’alta fascia appenninica, creando una Quadrilatero anche nel sud delle Marche”.
Digitalizzazione e turismo devono correre insieme all’internazionalizzazione con l’agenzia che promuove il sistema. “E poi piani per l’agricoltura, dove vogliamo coinvolgere sempre più giovani” conclude Putzu che ringrazia la presidente per il coinvolgimento della Regione, “un modo non scontato e che invece come metodo di lavoro può diventare un esempio”.
DALLA POLITICA AI PROGETTI
Richieste che corrispondono a quella che si stima possa essere l’utilizzo delle risorse europee che la regione Marche avrà e investirà in maniera proporzionale. “Priorità? Creare interconnessioni. Se si parla di sanità con il nuovo ospedale, chiaro che non si può non correre con le reti stradali e di conseguenza lo sviluppo di altre attività economiche. E ecco che la Zes può dare davvero uno spunto concreto” ribadisce la Canigola che lancia un ultimo messaggio a Putzu e Castelli: “Non venga mai meno il confronto. Questo territorio ha bisogno di essere ascoltato per non sbagliare le azioni. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, vogliamo risollevarci insieme, potendo contare sula Regione, sedendoci al tavolo, d’ora in poi per progettare, avendo una base certa e comune di lavoro”.
Il documento è stato sottoscritto da Camera di Commercio, Cna, Confindustria, Coldiretti, Claai, Confartigianato, Uil, Cisl, Cgil, Connfcommercio e Provincia.