di Raffaele Vitali
MILANO – Andrea e Sara Santori, titolari della Santori Pellami e della Conceria Nuvolari di Monte Urano, puntano da sempre su Lineapelle. “E’ un evento fondamentale a livello internazionale, la fiera numero uno in Italia. Si partecipa per mostrare i campionari, ma soprattutto per mantenere i contatti”.
La concomitanza con il Micam e il Mipel è utile, questo è innegabile. “La concomitanza con le calzature invernali ha dato modo alle aziende di verificare subito la fattibilità della produzione. Hanno approfittato della fiera non solo per guardare alle nuove tendenze, ma per chiedere pelli adatte per rispondere ai prezzi offerti in fiera”. Non è facile fronteggiare una situazione in cui, in media, ogni calzaturificio avrà un aumento di 8-10 euro a paio.
Per un’azienda come la Santori il mondo calzaturiero ormai è un pezzo del business: “Siamo partiti aggiungendo le partii piccole dell’automotive, quelle dove la pelle morbida e di qualità, chiaramente anti batterica, è essenziale, pensiamo alle leve del cambio o ai volanti”.
Ma non basta: “La nuova sfida è l’abbigliamento. Questo è un vero cambio di passo: la pelle necessita di lavorazioni più complesse, ma nell’abbigliamento crescono anche valore e quantità. Per rispondere a questa fetta di mercato bisogna organizzarsi bene, per questo stiamo potenziando la rete commerciale con un agente apposito”. C’è poi un terzo filone a cui Conceria Nuvolari, in particolare, guarda, quello della nautica.
Perno dell’attività resta la sostenibilità: “Ci lavoriamo da anni con entrambe le aziende. Siamo partiti con il Politecnico di Milano che ha quantificato l’impatto ambientale della nostra pelle con le emissioni di CO2, abbiamo creato delle linee carbon neutral per compensare le emissioni”.
Altro tassello lungo la complessa strada del green è il bilancio di sostenibilità per Conceria Nuvolari. “Che ha tante voci e step. Noi siamo partiti dal prodotto, poi c’è la gestione aziendale, incluso il welfare, e stiamo anche agendo sulla struttura con i pannelli fotovoltaici e una riqualificazione interna”. Passo dopo passo, certificazione dopo certificazione, per essere davvero sostenibili senza mai dimenticare il lato economico.
