di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – Paolo Mattiozzi, presidente Cna Federmoda Marche e guida dell’azienda Studio Immagine di Porto Sant’Elpidio, ha percorso i lunghi corridoi di Lineapelle, entrando e uscendo dagli stand di 950 espositori, di cui cento marchigiani, tra pelli e accessori.
Mattiozzi, cosa rappresenta questa fiera per il mondo della moda?
“Una svolta, anche per la presenza dei buyer e degli esperti dei più grandi brand”.
Da che punto di vista è importante Lineapelle?
“Detta la linea. Molta attenzione alla sostenibilità. Moltissima. Il recycling è predominante. E poi tra i prodotti tanta innovazione. Ma soprattutto ho visto attenzione e affluenza. Anche di gruppi importanti. Questo significa che la fiera, arrivata in ritardo soprattutto per i grossi brand, funziona comunque”.
Ma secondo lei si sarebbe potuta abbinare al Micam a metà marzo?
“Questa è una fiera nata per le concerie, non avrebbe avuto senso il rinvio per questo mondo. Portandola a marzo, i tempi delle campionature avrebbero sballato completamente le consegne per i brand”.
Lei ha usato due parole. Partiamo dalla prima: recycling. Cosa l’ha colpita?
“Tessuti, di ogni genere. E poi il mondo dei pellami, dove c’è un grande utilizzo di pelli rielaborate. Pezzi che vengono macinati e poi ricreati, è davvero un dare vita allo scarto. Questo è interessante”.
Innovazione dove, nei tacchi?
“Difficile descrivere il mondo dei tacchi, che resta un pezzo chiave per la calzatura. Innovazione è anche nei trattamenti, con l’utilizzo di sostanze completamente naturali per lavorare la pelle. Mentre per i tessuti riciclare plastica è ormai un must”.
Fermano protagonista?
“Molte aziende del nostro distretto, che nel settore accessori è ancora di più fermano-maceratese, siamo importanti e portiamo sempre prodotti che colpiscono, soprattutto il target più alto”.
I brand cosa cercano e il distretto è pronto a rispondere?
“Stiamo perdendo dei pezzi importanti a livello di occupazione e partite Iva. Ma chi è rimasto è strutturato. Siamo quindi pronti, ma è necessario dare spazio alla formazione. Da qui ai prossimi quattro – cinque anni ci sono migliaia di figure in uscita e dobbiamo avere i giovani pronti a incamerare le competenze. Che sono quelle che cercano i brand”.
Ne arrivano di nuovi nel territorio?
“Ce ne sono di interessati, sia nelle scarpe sia nella pelletteria. Vogliono il nostro territorio, a riprova che continuiamo a essere tra i migliori. I grandi marchi ci cercano, non si fermano davanti al costo delle maestranze, vogliono la qualità che noi sappiamo dare”.
Tornando da Lineapelle, cosa la aspetta in azienda?
“Da qui ai prossimi tre mesi ci saranno nuovi progetti di sviluppo, anche con nuovi brand. Ma soprattutto si completerà l’ampliamento dell’azienda, che avrei voluto chiudere prima ma ho sperimentato personalmente il problema materie prime”.
@raffaelevitali
