*Raffaele Vitali
Per attirare giovani, bisogna prima di tutto affascinarli, conquistarli. Per farlo, i mezzi sono diversi: c’è la tecnologia, ma c’è soprattutto lo storytelling. Parola abusata, che si può riassumere con racconto. Di cosa? Per non allargare troppo il tiro, pensiamo al manifatturiero e in particolare al calzaturiero. Un mondo che da troppo tempo racconta di sé solo la parte oscura, quella fatta di difficoltà, di paura del futuro, di rischio terra di conquista.
Tre errori in uno. Perché il calzaturiero presenta numeri anche positivi, lo dicono i dati macro economici. Certo, come sempre c’è chi corre, chi cammina e chi si siede in panchina. Un settore che ha futuro, perché ha qualità difficili da reperire altrove e che, terzo aspetto, di conseguenza attira investimenti, altro che perdita di autonomia.
Se le griffe, i grandi gruppi, scelgono di aprire fabbriche 2.0 nel Fermano-Maceratese, significa che qui del buono c’è. Ma non appena si accende una telecamera, le ultime di Rai2, i calzaturieri danno una immagine triste di sé. Di tomaie bloccate, di assenza di figure, di macchinari fermi che sembrano solo un luogo impolverato da cui stare lontani.
Storytelling, parola di cui dentro le aziende ci si riempie la bocca, che poi viene schiacciata dal refrain del ‘ci serve questo’, ‘ ci manca questo’, ‘non ce la faremo’. Se non ci sono orlatrici, un problema c’è. Ma se le si cerca facendo sempre parlare chi ha paura di non arrivare a domani, diventa dura.
Ben venga quindi la campagna di Fabi, un’azienda che ha avuto enormi problemi, non di qualità ma di mercato che fino ad anni fa era sbilanciato, che si è risollevata e che prima di altri ha capito cosa significa stare al mondo nel 2020 e sulla comunicazione si sa muovere. Volti sorridenti nei video, campagne con testimonia veri, alias Federico Buffa, restyling interni continui.
Non ci vuole tanto. Ma non si deve neppure esagerare, come può accadere quando si vuole stupire. Perché ridere e scherzare va bene, ma la credibilità nasce nella fiducia e per essere creduti bisogna essere reali. Come i dati economici che dicono che la moda corre. È ora di dirlo al mondo.
*direttore www.laprovinciadifermo.com