*Aveva una sola chance il distretto fermano – maceratese per ottenere un vero aiuto: essere considerato un problema nazionale. Sembrava fatta, visto che il 6 agosto i vertici della regione Marche, politica ed economica, sono stati convocati a Roma. Un incontro voluto dal ministro Adolfo Urso, che ha la delega al made in Italy.
L’elenco delle ‘cose’ da chiedere era ben definito e concordato, dalle rate dei mutui alla Cig fino al famigerato credito d’imposta. Anche grazie al tavolo regionale della moda. È arrivata così la riunione romana: “Una missione con un solo obiettivo: rilanciare il sistema calzaturiero, inclusi accessori, pelle e cappelli, della regione più manifatturiera d’Italia”.
Purtroppo, però, non andrà così. Il tavolo c’è, sia chiaro, ma al fianco del presidente di Confindustria, Cna e via dicendo, al fianco dell’assessore Antonini, non ci sarà solo Uso, e magari il viceministro Valentini chiamato personalmente dalla consigliera regionale forzista Marcozzi, ma mezza Italia. Ovvero, tutta quella che gira nel mondo della moda.
Non a caso nelle ultime ore è intervenuto il presidente nazionale della Cna, Dario Costantini: “Ci attendiamo impegni e misure concrete dalla riunione del tavolo sulla moda convocato dal Mimit il 6 agosto”. Come dargli torto, si arriva alla riunione con le imprese che vanno in ferie senza sapere se riapriranno, con ordini che si contano sulle mani e non più con il pallottoliere, con una contrazione che raggiunge il 60% nella pelletteria e va poco meglio tra le scarpe.
E così, si parlerà, si ragionerà, forse qualcosa si otterrà. Ma considerando che il Governo ha già difficoltà a coprire misure più rilevanti, avere portato la moda in generale nell’unico tavolo conquistato non potrà che diluire le azioni.
Il detto ‘less is better’ è spesso alla base del miglior lavoro. Ma non quando si parla di politica industriale. Anni fa si parlava di rendere la crisi del calzaturiero una questione nazionale, far comprendere che era in corso una piccola Ilva. Oggi, con i numeri dell’export crollati anche per vestiti e accessori, siamo più vicini alla Fiat. Basterà? Speriamo di essere smentiti.
*direttore www.laprovinciadifermo.com