di Raffaele Vitali
FERMO – Il giorno dopo il blitz a sirene spiegate, Lido Tre Archi si risveglia con il sole. C’è gente che passeggia per il quartiere, ci sono i clienti nei bar. In uno si parla di quanto successo, ma soprattutto si guarda avanti: “Noi abbiamo voglia di lavorare, noi abbiamo tante famiglie tra i nostri clienti. È una scelta, magari incassiamo qualcosa di meno, ma di certo non diamo alcol a tutti” sottolineano i titolari incontrando il sindaco Calcinaro a cui già parlano di progetti per la prossima estate, quando anche il Covid sarà un ricordo e del piano periferie, finanziato con 8milioni dall’allora governo Renzi/Gentiloni, si vedranno i progetti diventare realtà.
È questa la strada per cambiare volto al quartiere che al suo interno ha un potenziale enorme. I lavori di riqualificazione procedono in più punti. Da una parte un nuovo giardino, con gli irrigatori in azione per far crescere l’erba al meglio, da un’altra invece il maxi cantiere per lo skatepark con annesso campo da bocce, bagni e docce che saranno il riferimento della spiaggia libera. E poi altre reti rosse che racchiudono dentro migliorie, basta pensare anche al centro sociale.
Passeggiando è inevitabile arrivare al famigerato R2 di via Tobagi, il palazzo del blitz. La porta d’ingresso non si chiude, entrare è facile. Spicca l’ascensore aperto, non funziona da tempo, bisogna salire a piedi. E questo sarebbe già un primo intervento necessario, perché degrado chiama degrado.
Arrivati al piano dell’appartamento occupato, l’immagine si riflette nella lamiera posizionata dalle forze dell’ordine per impedire l’accesso. Un segnale a tutti, ma è un segnale anche quello lasciato da qualcuno. La porta è già piegata, è stata presa a calci con violenza e la lamiera è rientrata ed è evidente il tentativo di forzarla di lato, vicino a una dei bulloni.
Ma il tentativo è fallito, la chiusura ha retto. Un atto che fa anche capire che sarà un processo lungo. Ma intanto è avviato e il messaggio alla criminalità è chiaro: non avete più campo libero. Non lo avete dalle istituzioni, non lo avete dai cittadini che vogliono vivere più mattine come oggi, con quel senso di serenità che solo uno sgombero ben riuscito, con tanto di arresti, può dare.
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