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L’Halloween dei terremotati

30 Ottobre 2022

di Raffaele Vitali

Siamo tutti pronti a celebrare maghi e streghette, zucche ritagliate con candele all’interno, dolcetti e scherzetti. Ma nel centro Italia la vigilia di Halloween da sei anni ha un solo significato: terremoto e ricostruzione.

Il primo è una certezza. Nel 2016, quattro mesi dopo la scossa che distrusse Amatrice e Pescara del Tronto, oltre a tanto altro, il sisma tornò violentissimo: 6,5 gradi. E l’epicentro, questa volta, fu nelle Marche, nel maceratese. Quel poco che era rimasto in piedi da agosto implose. E con i muri, anche la speranza di rinascita di una grande parte dei Sibillini.

Sei anni dopo è difficile definire il bicchiere, se mezzo pieno o mezzo vuoto. I numeri sono dalla parte del commissario Giovanni Legnini, l’uomo che ha preso in mano da due anni il difficile compito di tirarli su quei muri crollati.

Diecimila i cantieri partiti mentre il mondo combatteva con la pandemia. Ma è tutto tremendamente lento. “Ci sono molti luoghi distrutti che ancora non riescono ad avviare la ricostruzione” ribadisce con sincerità Legnini. Che qualcuno vorrebbe spodestare, anche se per la prima volta oltre 30 comitati di terremotati hanno detto ‘di non toccarlo, di andare avanti con lui’. Perché Legnini ha dato una speranza dopo anni di parole, ordinanze e burocrazia.

La ricostruzione è così. Da un lato ci sono ancora i letti che spuntano dalle case crollate per metà, dall’altro c’è una palazzina che si sta formando, seppur in mezzo a tante, troppe macerie. Ancora indietro sono tanti borghi, Montegallo con le sue infinite frazioni ne è un emblema. E Legnini lo sa: “I prossimi mesi saranno decisivi”. Lo dice Legnini e quindi sa meno di slogan. Se lo dicesse l’ennesimo premier o governatore tremerebbero le ginocchia a tutti.

Poi, c’è da dire che non tutti fanno il proprio dovere. perché rispetto agli edifici danneggiati, decine di migliaia, sono meno della metà i progetti di recupero presentati. La gente non ci crede, la gente tentenna, la gente non sa neppure a chi chiedere perché c’è sempre qualcosa di più conveniente da fare per un professionista che entrare nel tunnel della ricostruzione. Agevolata da Legnini, ma ancora tremendamente complicata.

Sei anni fa era domenica, oggi è domenica. L’orologio è tonato indietro di un’ora, ma i sei anni non li ridarà nessuno ai terremotati, alle loro famiglie, agli anziani, ai giovani che vorrebbero vivere i luoghi. Altro che dolcetto o scherzetto, qui è meglio pregare e anziché intagliare zucche affidarsi a qualcuno di più potente.

*direttore www.laprovinciadifermo.com

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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