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L'Europa sbarca nelle Marche: "Le valli dell'innovazione sono la strada. Uniamo fondi europei a capitali privati"

23 Febbraio 2024

di Raffaele Vitali

ANCONA – Tanya Hristova guida la commissione Sedec che in 48 ore è rimasta conquistata dalle Marche. E anche da Porto Sant’Elpidio tanto che l’amministrazione le ha consegnato una targa che non le farà dimenticare la cena e la visita a Fermo vissuta in un pomeriggio di evasione dai temi politici.

La Conferenza ‘Innovazione basata sul territorio per la transizione verde e digitale dell’UE’ è un appuntamento importante per la piccola regione che grazie al consigliere regionale Andrea Putzu, membro permanente del Comitato delle regioni, è stata al centro dell’attività europea. A moderare, la giornalista Lolita Falconi.

Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gianluca Gregori, ha ospitato la riunione della commissione Sedec e in cinque minuti ha saputo fotografare la Politecnica e lo stato di innovazione del territorio. “Sono tante le possibilità di innovazione, grazie al Pnrr e alla Ricostruzione che sta rilanciando le aree interne. Quando si parla di sostenibilità e digitale, dobbiamo capire che no riguarda solo le grandi imprese”.

Un assist alle piccole imprese: “Non è vero che non innovano, è che spesso non la contabilizzano”. Non mancano le difficoltà, burocratiche e a livello di risorse. “Per questo vanno aiutate, anche a capire i benefici”. Quello che è evidente è che le piccole imprese non possono fare innovazione da sola, “da qui l’utilizzo degli ecosistemi dell’innovazione, lavorando sull’open innovation”.

La sfida è trasferire le competenze alle Pmi. Un mezzo è anche Hamu, l’hub di ricerca che unisce Abruzzo, Marche Umbria a livello universitario: “Insieme abbiamo vinto uno dei progetti legati alla creazione degli ecosistemi dell’innovazione con 120 milioni di euro a disposizione. Se non lavoriamo in maniera integrata, anche a livello di imprese, andremo poco lontano”.

Nicola De Michelis, vicedirettore generale della Crescita intelligente e sostenibile della Commissione europea promette sostegno: “Le strategie regionali sono un perno dell’azione europea, questo lo chiarisco subito. In quale modo le regioni possano impattare, è la domanda”.

L’impegno di Putzu, con il parere approvato all’unanimità, ha permesso di definire alcune strategie nel merito della doppia transizione verso cui tutti devono guardare: “Noi vogliamo supportare il tessuto economico e produttivo. Un perno sono le valli dell’innovazione, un ecosistema che farà lavorare insieme le migliori energie e competenze, dalle università alle imprese passando per la politica”.

Che Putzu abbia centrato la questione lo conferma Emil Boc, ex primo ministro della Romania e membro della commissione Sedec: “Stiamo costruendo una Europa sempre più forte, ma ogni regione deve essere messa nelle condizioni di esprimere il proprio potenziale. Le valli dell’innovazione, in questo contesto, diventano determinanti. Sono uno strumento moto forte per unire università, imprese, cittadini e amministrazione publica: sono il mezzo per diventare un eco-system e superare il concetto di ego-system”

E su questo la dirigente marchigiana Stefania Bussoletti aveva già lavorato alcuni anni fa, una strategia che oggi diventa un perno dell’azione comune. “Questo chiediamo all’Unione Europea, maggiori coinvestimenti in materia di innovazione favorendo strumenti di finanziamento e le reti dei partenariati locali” riprende Putzu.

 Il Governo è pronto a fare parte di questa rete che deve aumentare le sinergie tra il territorio, lo Stato e l’Europa, lo garantiscono i sottosegretari Alessio Butti e Lucia Albano. Le Regioni crescono come importanza, anche in vista dellla riforma sull'autonomia diffrenziata.

La presidente della regione Umbria, Donatella Tesei, anche per questo non è voluta mancare: “Dobbiamo partire dalla consapevolezza, dalla formazione e informazione del processo che deve portare alla digitalizzazione dei nostri cittadini, dele imprese e dei territori. Le Regioni devono lavorare insieme, ancora di più quelle dell’Italia di mezzo che sono unite anche dalla fragilità territoriale. Se vogliamo rilanciare questo territorio, un ruolo lo giocano le imprese, è il lavoro che garantisce il futuro. ma vanno aiutate e anche per questo stiamo lavorando sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, perché la velocità di chi fa e di chi decide deve essere la stessa”.

Un aiuto, nelle Marche, arriva dalla Camera di Commercio guidata da Gino Sabatini e dalla Svem, la Società Sviluppo Europa Marche che è il braccio operativo della Regione e mette  disposizione le sue competenze per aiutare politica e imprese a non perdere alcuna occasione di sviluppo, come ha spiegato bene nel suo intervento la consigliera del Cda Monica Mancini Cilla (leggi).

Il governatore Francesco Acquaroli e il ministro Adolfo Urso chiudono la prima sessione della Sedec nell’aula Giorgio Fuà: “Il parere di Putzu approvato all’unanimità dimostra che quando si tratta di sottolineare il ruolo delle autorità locali si può parlare con una sola voce. L’innovazione svolge un ruolo chiave anche nell’utilizzo dei fondi europei. La transizione verde digitale – riprende Acquaroli - deve avere un approccio trasversale passando per sostenibilità, resilienza, industria, riduzione dei rischi da cambiamenti climatici fino all’intelligenza artificiale. Credo fermante chele silicon Valley regionali siano strumenti di sviluppo fondamentali. Noi mettiamo a disposizione i Digital Innovation hub. Non vogliamo essere un facilitatore e far partire l’effetto leva di ogni risorsa”.

Conclude Urso: “Senza visione strategica non potremo vincere la sfida della transizione che no deve essere ideologica, ma funzionale. Dobbiamo lavorare al meglio tra risorse pubbliche e capitali privati (Urso ha chiesto di ripristinare il G7 sulla politica industriale, da troppi anni non convocato, ndr), sapendo che la nuova Commissione sarà sicuramente più operativa”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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