FERMO – Un dipinto rubato ad Amandola nel 1993, pubblicato su una casa d’aste di Roma, ritrovato grazie allo spunto dei carabinieri di Fermo.
“Siamo andati alla casa d’aste Babbuino con gli uomini del Norm. Abbiamo acquisito il catalogo e la fotografia”. Poi, i carabinieri sono tornati in caserma e hanno contattato la famiglia ‘nobile’ di Amandola. “E’ il nostro, rubato nel marzo 1993” hanno ribadito i proprietari.
“Abbiamo scritto alla procura di Roma, siamo riusciti a risalire a chi l’aveva messo in vendita. Lo abbiamo sequestrato e lo abbiamo riportato ai proprietari di Amandola” racconta Serafino Dell’Avvocato, comandante del Norm con 15 anni di esperienza a Roma come cacciatore d’opere d’arte. Il proprietario romano è stato denunciato per ricettazione e deve giustificare il possesso.
Il padre di questo signore era antiquario. “Probabilmente il padre è stato l’ultimo ad averlo acquistato. E dove? Ma spesso nelle grandi città, tra Roma, Milano e Firenze, le botteghe dei vecchi antiquari sono i ricettacoli delle soffitte” spiega il maggiore Roland Peluso.
Probabilmente l’antiquario aveva capito che era un quadro di valore, da cui è stata tota la cornice e venduta in precedenza. “Un quadro che sul mercato vale tra i 15 e i 20mila euro. Autore ignoto, del 18esimo secolo che raffigura l’estasi di Santa Teresa. Un dipinto ambito, visto che era stato rubato anche a inizio 900 e poi ritrovato”.
Nelal casa in quel furto furono rubate diverse cose. “Capita che case nobiliari restano chiuse, stile museo e i ladri ne approfittano. Troppo spesso i giovani non riconoscono il valore e così gli antiquari fanno grossi affari, approfittando davvero del desiderio di liberarsi di oggetti”.
Un consiglio che i carabinieri fanno è “di fotografare le proprie opere. Questo quadro infatti era stato fotografato dal proprietario. Fatelo con gioielli, quadri o statue, inserirle nei cataloghi di ricerca è fondamentale”.
Serafino Dell’Avvocato è soddisfatto e con lui il maggiore Peluso, premiata la sua esperienza e il fiuto di inquirente: “Negli anni ho creato un circuito di persone esperte. I vecchi informatori sono tornati a chiamare, stupiti dal quadro in questa casa d’arte, che è stata collaborativa visto che è stata solo una mediatrice”.
Il quadro era in vendita dal 2018 e ora tornerà nella casa non più di Amandola ma di Fermo, dove vivono i figli dei nobili amandolesi.
Raffaele Vitali