PORTO SAN GIORGIO – Il 18 maggio è uno dei giorni più toccanti per la comunità di Porto San Giorgio e di tutto il Fermano. E' il giorno in cui si ricorda e commemora la morte di Alfredo beni, l’appuntato dei carabinieri che 44 anni fa fu freddato durante il suo servizio. "La democrazia ha retto e si è difesa attraverso sacrifici come quello di Beni – ha detto il primo cittaino Nicola Loira – arginando negli anni duri la spinta eversiva del terrorismo e delle organizzazioni criminali".
LA CERIMONIA
Come ogni anno, il prefetto, il sindaco e i vertici dei carabinieri, provinciale e regionale, hanno reso omaggio alla memoria del militare con la deposizione di una corona d’alloro al cippo nella piazza a lui intitolata. Con loro, il generale Medaglia d’Oro al Valor Militare, ora in congedo, Rosario Aiosa, all’epoca dei fatti Capitano della Compagnia di Fermo che rimase gravemente ferito nel corso del conflitto a fuoco. Non è voluto mancare neppure il figlio di Beni.
IL FATTO
Nella notte del 18 maggio 1977, prima a Porto San Giorgio e, poco dopo, a Civitanova Marche, 6 criminali, alcuni dei quali pluriomicidi ed evasi, appartenenti al cosiddetto “clan dei catanesi”, intercettati da militari delle Compagnie Carabinieri di Fermo e di Civitanova Marche, diedero vita a un feroce conflitto a fuoco per cercare di scappare. Due Carabinieri, Alfredo Beni e Sergio Piermanni, dopo aver efficacemente reagito con il fuoco delle proprie armi, persero la vita mentre altri due graduati furono gravemente feriti. Dei 6 malviventi, 4 restarono uccisi e due vennero arrestati.
LE ONORIFICENZE
Ai militari dell’Arma vennero conferite, nel complesso, 3 Medaglie d’Oro al Valor Militare, 2 delle quali “alla memoria” dell’appuntato BENI e del Maresciallo PIERMANNI, quest’ultimo in servizio alla Compagnia di Civitanova Marche, e una all’allora Capitano AIOSA, nonché 2 Medaglie d’Argento, sempre al Valore Militare, oltre a numerosi altri riconoscimenti.
