di Francesca Pasquali
PORTO SAN GIORGIO - «Un luogo da frequentare tutto l'anno, in cui la città ritrova se stessa». Dovrà essere questo, per il sindaco Nicola Loira, il nuovo porto sangiorgese, il cui piano regolare approda stasera in Consiglio comunale.
Ma siccome sa che il voto tutto sarà meno che scontato, il primo cittadino si augura che «attorno a questa delibera si trovi il consenso di tutta la maggioranza che ne ha condiviso temi, percorsi, impostazione e dettagli» e «un atteggiamento propositivo di una minoranza che capisca che questo è il momento di guardare al futuro e non di determinare un ulteriore arresto del progresso sociale ed economico di questa città».
Realizzato dall'Università politecnica delle Marche, il Piano del porto definisce zonizzazione e volumetrie. Il progetto si dipana su13.700 metri quadrati. 2.600 quelli previsti per il settore residenziale e turistico, 4.700 quelli destinati al commerciale. Le associazioni avranno a disposizione 600 metri quadrati, direzione e uffici 200, il centro polifunzionale 800. Il cantiere artigianale si svilupperà su 2.500.
Trasloco in vista per la Capitaneria che, dalla sede in Comune, si trasferirà sui 1.260 metri quadrati del porto. Un piano che vuole far «uscire il porto dall'isolamento in cui è stato confinato negli ultimi quarant'anni» e «mettere le premesse per la riqualificazione di tutta l'area portuale e di tutto il quartiere sud della città, fortemente condizionato dalla presenza di un'infrastruttura che solo in piccolissima parte è riuscita ad assolvere alla propria funzione».
Difende il progetto, Loira. Dice che «rappresenta una visione della città, di questa maggioranza e della precedente», che «non nasce da una mera contrattazione, ma da un'idea precisa che la parte politica che rappresento ha avuto e ha di Porto San Giorgio» e che «in una città che non ha più spazi, lo sviluppo può arrivare da questa zona». L'idea di fare del porto «un luogo attorno a cui si sviluppa la città,che viene recuperato alla funzione di tutti, non solo dei diportisti,da frequentare tutto l'anno».
Non solo dai sangiorgesi. Perché, per Loira, il nuovo porto sarà «la porta del territorio della provincia di Fermo». E qui il sindaco si toglie un sassetto dalle scarpe, quando dice che «la città di Fermo questo porto non l'ha mai considerato» e che «non c'è nulla di questo piano che vada a incidere nel territorio di Fermo».
Con il nuovo porto, cambia anche la viabilità. Il progetto prevede,infatti, una rotatoria all'incrocio tra il lungomare e via San Martino e l'allargamento del ponte di via Solferino, per permettere l'accesso,da sud, alle imbarcazioni.