FERMO – Il centrodestra non ci sta. La zona arancione decisa dal Governo non convince Lega e Forza Italia delle Marche. “I dati lo confermano: l'indice di contagio nelle Marche continua a scendere e il ministro Speranza ha irragionevolmente dichiarato le Marche zona arancione basandosi su parametri e algoritmi che vanno immediatamente rivisti” sottolinea Augusto Marchetti, commissario Lega a nome di tutti i consiglieri.
"Le Marche erano e sono virtuose nella lotta alla pandemia che continuerà anteponendo l'effettiva efficacia alla chiusura indiscriminata, come dimostra l'ultima ordinanza della giunta Acquaroli. Il governo invece utilizza un sistema di tracciamento inadeguato che ha conseguenze pesantissime, forse quella di Speranza è una decisione politica. Di certo le Marche sono state colorate di arancione perché un algoritmo ha tenuto conto di un paio di focolai di RSA che hanno fatto scattare la lancetta dell'allerta. Sarebbe stato opportuno il governo avesse avviato un confronto con i vertici della Regione Marche che avrebbero potuto evidenziare i dati positivi, ma da Roma solo una telefonata per comunicare quanto già deciso, senza possibilità di contraddittorio". Stessa linea per Jessica Marcozzi, capogruppo di Forza Italia: “Conte sull'emergenza Covid si muove alla cieca. E questo è inaccettabile. Scelte immotivate, quelle del Governo, che condizionano inevitabilmente, in negativo, le vite di migliaia e migliaia di cittadini compromettendo la loro vita e il loro lavoro. Stanno facendo sprofondare la nostra Regione in una paralisi socio-economico occupazionale che determinerà l’inevitabile collasso delle Marche. Si sono scelti dei criteri che ancora devono trovare giustificazione scientifica, e con un Rt di 1.17 ci troviamo dall’oggi al domani a diventare ‘arancioni’, a doverci confrontare con restrizioni che non solo minano la quotidianità dei cittadini ma anche e soprattutto le economie locali.
Certo, la salute pubblica prima di tutto. Ma quando si incide in maniera così significativa sulle vite delle persone, servono responsabilità e criteri ben precisi. Siamo ben consapevoli di essere in guerra contro il virus e siamo distinti e distanti da chi ora è al Governo del Paese. Siamo però responsabili e sappiamo che il nostro ruolo è quello della cooperazione. Battere il Coronavirus si può, e lo si può sconfiggere anche senza creare un danno economico e sociale irreparabile per l’Italia, per le Marche”.