CAMPOFILONE – Durante il festival Tipicità, lo stand dell’Ecomuseo è stato uno dei più frequentati. E non solo per le degustazioni offerte. È la curiosità che muove partendo dal suo nome che significa "rafforzare i processi di riconoscimento del patrimonio, tangibile non tangibile, presente sul territorio individuando percorsi che uniscono ai luoghi già noti e frequentati dal turismo culturale, le preesistenze isolate e non valorizzate, in una logica di museo diffuso o territoriale”. A guidarlo è Ercole D’Ercoli, attuale vicesindaco di Campofilone.
D’Ercoli, come sta l’Ecomuseo?
“Gode di ottima salute, considerando che è cresciuto anche come soci. Siamo sempre più il riferimento della Valle dell’Aso. Oggi ne fanno parte 12 comuni: Altidona, Campofilone, Moresco, Monterubbiano, Ortezzano, Monte Rinaldo, Montefiore dell’Aso, Carassai, Pedaso, Petritoli, Montalto Marche e Monte Vidon Combatte”.
Non solo amministrazioni, vero?
“Ci sono tre Proloco (Altidona, Ortezzano e Montefiore dell’Aso), il Circolo Legambiente Fermano, le Associazioni culturali Altidona Belvedere e Gusti&Sapori e da quest’anno la Società Mondomini di Campofilone”.
Un privato importante, cosa si aspetta?
“Porta con sé un importante investimento, il progetto “Mondomini – Percorso sensoriale tra gli olivi e Centro di Interpretazione Territoriale dell’Ecomuseo”. Si candida ad essere un punto di riferimento per quanto riguarda il mondo dell’olio extra vergine di oliva con l’obiettivo di valorizzarne al massimo le straordinarie qualità. Non a caso a giugno inaugureranno nuovi spazi espositivi, perfettamente inseriti nel contesto dei 14 ettari e quasi 9000 ulivi del podere”.
Quali le sfide per l’Ecomuseo?
“Quest’anno presenteremo un calendario unico dei principali appuntamenti che la valle dell’Aso può offrire durante la stagione primaverile a residenti e turisti”.
Come ci è riuscito?
“L’Ecomuseo è sinergia. La Regione Marche, con la leggere 9 del 2022, ha finalmente riconosciuto gli Ecomusei consentendoci quindi di avere un bilancio stabile e solido. Questo ci permette di ricominciare a progettare ed a sostenere iniziative come quella di compartecipare alle spese dei singoli appuntamenti proposti nel calendario primaverile”.
Le associazioni cosa possono dare?
“Un esempio. L’associazione Belvedere di Altidona prevede la realizzazione di una mostra e di un catalogo che ricostruiscano la storia della Valle dell’Aso attraverso scritti e fotografie storiche”.
Questi sono i contributi dei singoli, l’Ecomuseo cosa farà?
“Dopo aver creato importanti reti con le Università e portato il nome della Valdaso in giro per l’Italia tra fiere e convegni, vogliamo essere protagonisti sul territorio proponendo e sostenendo attività di
immediata ricaduta e percezione senza, ovviamente, tralasciare la promozione con il rilancio del progetto “Cucina a Regola d’Arte”.
D’Ercoli, è soddisfatto del lavoro fatto?
“Superiamo indenni il settimo anno, non c’è crisi e con fiducia lavoriamo per la nostra amata valle dell’Aso”.
r.vit.