FERMO - "Learning by doing è un bell'esempio di responsabilità sociale d'impresa che permette agli studenti di conoscere il mondo aziendale, cimentandosi in un progetto concreto, utile per l'impresa stessa”. Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Fermo, Gianni Gallucci, crede nel progetto promosso a livello regionale da Confindustria che coinvolge le scuole secondarie e le università delle Marche.
Le imprese sono entrate dentro le aule e poi hanno aperto le loro porte agli studenti che hanno alla fine prodotto 57 progetti, di cui 35 a livello universitario. “Abbiamo coinvolto nelle Marche oltre 400 studenti. Settanta quelli fermani, divisi tra Università Politecnica , facoltà di Economia e facoltà di Ingegneria (sede di Fermo) e cinque istituti superiori” spiega Gallucci.
Nel Fermano undici aziende hanno messo a disposizione il loro personale per accompagnare al meglio i ragazzi seguiti da un pool di dodici docenti .Tra le scuole di Fermo hanno partecipato il : Liceo Scientifico Calzecchi Onesti, Itet Carducci Galilei, Liceo Artistico Preziotti, ITI Montani e Ipsia Ricci e delle Università coinvolte .
Sono stati coinvolti calzaturifici, imprese della meccanica dei servizi e dell’agroalimentare fino ad arrivare all’Ecoelpidiense, leader nella gestione dei rifiuti “che ha affrontato il delicato tema dell’uso dei fanghi da derivazione biologica” prosegue il Presidente dei Giovani di Confindustria Fermo.
Sono arrivati in finale regionale per due aziende del fermano , la scuola di Fermo “Itet Carducci Galilei classe 3acat-4acl e l’Univeristà Politecnica facoltà di Economia.
“Come gruppo dei Giovani Imprenditori siamo impegnati su più fronti. Era però fondamentale partire dalle scuole e dalle aule dell’università. Siamo stati la seconda territoriale delle Marche per partecipazione. Potenziare i rapporti con gli istituti scolastici è un obiettivo che ci siamo dati come gruppo, Confindustria deve entrare dentro le aule. Anche perché – ribadisce Gallucci ringraziando il presidente regionale dei Giovani, Massimiliano Bachetti – l’interesse tra i ragazzi è tanto, hanno solo bisogno di sentirsi davvero parte di un sistema che li aspetta e soprattutto crede in loro. Learning by doing ha poi un surplus, rende protagonisti anche i docenti che hanno così la possibilità di conoscere concretamente le imprese. Serve anche, e vorrei dire soprattutto, agli imprenditori che attraverso la creatività e l’entusiasmo degli studenti possono trovare spunti importanti per raggiungere obiettivi importanti”.
Per Confindustria Fermo un nuovo passo verso quella formazione continua e funzionale al sistema imprenditoriale su cui lavora con determinazione il presidente Fabrizio Luciani: “Il dialogo continuo, anche con l’ufficio scolastico regionale, sta aumentando la sensibilità fra i due mondi, quello della formazione e quello del lavoro. Avanti così, usando al meglio la forza dei nostri giovani che sanno approcciarsi in maniera più efficace con quelli che saranno i dipendenti, manager o imprenditori del futuro”.
Un plauso all’iniziativa anche dal presidente dei calzaturieri Valentino Fenni: “Possiamo organizzare corsi, garantire occupazione, ma è determinante far entrare i giovani in fabbrica, nelle nostre imprese che sono sempre più attente a sostenibilità e tecnologia. Per cui, grazie a Learning By Doing e al gruppo dei nostri Giovani”.