FERMO – Spingono alla ripartenza le regioni, “ma non mettiamo date sul tavolo” ha ribadito il neo presidente della Conferenza Fedriga, che ha preso il posto di Bonaccini. Tra i più attivi al tavolo con il Governo c’è il numero uno delle Marche, Francesco Acquaroli.
“Ristorante aperti a pranzo e cena perché credo che la cosa importante sia il rispetto dei protocolli. Il che significa che facciamo agire tutti in sicurezza” ribadisce citando uno dei punti delle linee guida consegnate al Comitato Tecnico Scientifico.
Le Marche vengono da “settimane di zona rossa o arancione, anche con restrizioni introdotte da ordinanze regionali e alcuni giorni di zona gialla da dicembre a febbraio. Credo che le restrizioni - ha spiegato il governatore - debbano essere legate ad un senso. Il rispetto dei protocolli, secondo me, è il rispetto di norme che evitano il contagio, anche facendo quotidianamente delle azioni che non sono pericolose”.
Insomma, chiusure e comportamenti mirati a evitare i contagi. “Basta chiusure indiscriminate che sicuramente hanno un'efficacia nel controllo della curva, ma rischiano di penalizzare in maniera devastante la nostra economia”. Gli esempi fioccano, dai parrucchieri alle estetiste, passando per i ristoranti “che se sono aperti a pranzo, non si capisce perché non possano essere aperti anche a cena, se si applicano i protocolli, se c'è il distanziamento”.
L’arrivo della bella stagione è atteso anche dai sanitari, si sa che il virus perde di forza. “Torneremo a giocare a carte al bar? È giusto porre questioni che riguardano la socialità. Poi sarà il Cts che ci dirà se alcune richieste possono essere accolte o meno. siamo ancora in emergenza sanitaria, ma insieme e conseguente a quella sanitaria c'è un'emergenza economica. È giusto che le richieste che ci vengono sottoposte quotidianamente sia in termini di attenzione per la salute dei cittadini sia quelle in termini economici social siano portate sul tavolo del Cts affinché si possa esprimere”.
Ci crede nella ripresa, lo ha detto ieri durante la presentazione di Roberto Mancini come testimonial, lo ribadisce oggi: “Noi siamo alle porte di una stagione primaverile-estiva, di una possibile e importante ripartenza del Paese. Dobbiamo essere in grado di stabilire ciò che si può fare e ciò che non si può fare, come si può fare e come non si può fare”.
