FERMO – Pugno duro. Luca Ceriscioli ha stupito, perché si è imposto. Fino a oggi, per quattro anni, il governatore non si era mai lasciato andare a gesti d’impeto. Razionale, ponderato, preciso, Luca Ceriscioli ha sempre ponderato ogni mossa. Questa volta, vista dal mondo politico ha fatto qualcosa di irrazionale, vista dalla gente qualcosa di necessario. Il perché ha provato a rispiegarlo questa mattina alla Rai: “Regioni che hanno la stessa identica situazione della mia, mi riferisco al Friuli e alla Liguria, si sono trovate con la possibilità di utilizzare strumenti che a me venivano negati. Questa per me è una cosa inaccettabile".
Non è voluto passare per il Calimero di turno, per quello che faceva entrare il coronavirus nelle Marche. E così ha deciso di chiudere scuole e vietare manifestazioni pubbliche fino al 4 marzo. Il governatore marchigiano ha ricordato più volte che anche Liguria e Friuli Venezia Giulia hanno chiuso le scuole quando ancora non avevano casi positivi al Coronavirus nel proprio territorio.
“Rispetto all'impegno preso dal Governo di dare linee comuni uguali per tutte le Regioni, il provvedimento che stava per essere approvato non diceva questo- continua Ceriscioli-. Si tratta della salute dei nostri cittadini e di fermare la diffusione di un virus. Se una misura il Governo ritiene sia opportuna in Liguria non si capisce perché non lo è nelle Marche. Stando su quello che è già stato consentito a Liguria e Friuli noi abbiamo sostanzialmente utilizzato le stesse misure, nelle stesse modalità e con gli stessi obiettivi. Il Governo deve utilizzare e condividere gli stessi strumenti con tutti i territori".
Fino a ieri sera venti tamponi negativi nelle Marche, poi quello positivo nel pesarese. “È stato "confermato quello di Cattolica a contatto con la nostra regione: una di quelle situazioni dove si vive a cavallo dei due confini con tanti spostamenti tra le due regioni. Era impossibile per noi rimanere fermi. Ordinanza allarmista? Io leggo in maniera contraria l'ordinanza: fare prevenzione deve abbassare la nostra paura e non alzarla. I cittadini dovrebbero essere più preoccupati se il fenomeno cresce e non vedono prendere misure".
Intanto da oggi è attivo il numero verde 800936677 istituito dalla Regione Marche, operativo dalle 8 alle 20, per fornire informazioni e chiarire dubbi ai cittadini .
r.vit.