MONTE RINALDO – La bellezza unica de La Cuma per un grande attore. L’area archeologica di Monte Rinaldo sabato alle 19 si anima con le parole di Menecmi di Plauto, traduzione di Sacha Piersanti adattamento di Arianna Mattioli, grazie all’interpretazione di Francesco Montanari diretto da Enrico Zaccheo.
Lo spettacolo, un aperiteatro vista l'ora, fa parte di TAU Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico giunta alla ventiquattresima edizione su iniziativa di Regione Marche, AMAT, MiC e Comune.
La commedia degli equivoci, così come raccontata da William Shakespeare e dalla letteratura classica e contemporanea seguente, trae le sue origini dalla commedia latina del III secolo avanti Cristo, nello specifico firmata da Plauto che prende il nome di Menecmi.
I Menecmi sono due fratelli gemelli, separati alla nascita, che si rincontrano dopo lunghe peripezie dando origine ad una serie di scambi di persone e – dunque - di equivoci. Quello che accade nella storia genera inevitabilmente nello spettatore un sentimento di ilarità per il carattere grottesco degli eventi ma al tempo stesso innesca un meccanismo catartico per la verosimiglianza, certo sempre relativa, combinata com’è a momenti gustosamente paradossali, delle situazioni che avvengono ai protagonisti.
Recitata sempre da un solo attore che interpreta i due personaggi, ben si presta all’interpretazione psicoanalitica per cui i Menecmi possono rappresentare i due caratteri di ogni individuo, che ha in sé tutto e il suo contrario.
Ai Menecmi danno ciclicamente dei pazzi, ma se i pazzi fossero gli altri? Se pazzi fossero, cioè, quelli che non si rendono conto di essere anche loro doppi di se stessi? Una commedia che nasce da un torto e termina con la riparazione dello stesso, che presta il fianco alla risata semplice ma non si nega alla riflessione ben si adatta ad un racconto narrativo che vada oltre il semplice “spiegare” lo scritto.
Il tentativo qui – inedito e forse ardito – è quello di entrare nella vicenda per estrarne il mito e confrontarlo con noi, con noi intesi come uomini di oggi. Il fulcro dell’indagine infatti è comprendere cosa sia rimasto a noi, oggi, della struttura di quella commedia latina. Cosa sia arrivato e cosa si sia perso per strada, cosa rappresentino quei due gemelli identici che lottano per riunirsi contro le forze del caso?
Sicuramente non si uscirà da questo spettacolo con delle risposte. Sicuramente neanche con un groviglio di domande. Sicuramente si uscirà da questo spettacolo con una storia nella testa narrata, tra aneddoti e suggestioni, da due voci scanzonate ed autorevoli. Che raccontano tutto questo mentre il sole dietro tramonta.
Per lo spettacolo, biglietteria presso Area Archeologica La Cuma il giorno di spettacolo dalle ore 17, biglietto di ingresso 10 euro.