FERMO – Rinegoziando i mutui, nuove economie per il bilancio di Fermo che trova 900mila euro. Quella della rinegoziazione è una strada obbligata, ma non semplice. “Trovate le risorse, abbiamo ragionato sul piano per investire in misure di sostegno fiscali verso le imprese commerciali, con un focus su chi davvero è stato danneggiato dal lockdown” spiega il sindaco Paolo Calcinaro. Un lavoro cesellato dell’ufficio Tributi per agire sulla Tari che è composta da una parte fissa e da una parte variabile, quella più sostanziosa.
Il taglio riguarda la parte variabile: “Interveniamo mediamente con un abbattimento del 75%” prosegue Calcinaro. Il -75 è per palestre, centri sociali, sale cinematografiche, centri dell’infanzia, gli asili nido privati, gli alberghi e i campeggi, oltre al commercio al dettaglio in generale. Stesso taglio per concessionari, bar, pasticcerie e attività artigianali, come parrucchieri ed estetisti, tomaifici e suolifici. Azzeramento della parte variabile, invece, per agriturismi, ristoranti e pizzerie “che sono le attività con la maggior difficoltà”. Ridotta del 25% anche per altre realtà, dai magazzini alle autocarrozzerie, dagli avvocati ai geometri.
Cosa significa da un punto di vista numerico la percentuale di riduzione? Per una palestra di 150 metri quadri che pagava 610 euro, quest’ano ne pagherà 360. Camping e hotel vanno a pagare la metà, da 27mila a 13500 per un villaggio, 11mila per un hotel. L’artigiano che produce, il tomaificio di 600 metri passa da 950 a poco meno di 600 euro. “Chiaro che questo è un segno, non la soluzione per la piccola azienda” riprende Calcinaro che ricorda che la prima rata si pagherà in autunno.
Impatto reale per una estetista che per il suo negozio da 100 metri quadri passa da 640 a 290 euro. Per un fioraio da 2000 a 600, impatto importante per attività quasi monopersonali. Un bar ampio con tavolini da 1350 a 450, “il mese di un dipendente coperto”. Per i balneari il risparmio è di poco superiore alla metà, si passa da 3500 a 1700. Ma il vero taglio è per i ristoranti – pizzerie che passano, per un locale di 110meetri quadri, da 1700 a 200 euro.
Capitolo a parte per i B&B, che presto avranno una misura mirata con detassazione del 75% grazie a un bando mirato che poi introdurrà una tariffa ad hoc per queste strutture ricettive”. Tutto questo si somma alle riduzioni per le domestiche con Isee massimo di 19mila euro. “Il taglio previsto è del 33%, ma ricordiamo che abbiamo una delle Tari più basse d’Italia (decimi in Italia tra i capoluoghi, ndr). Lo garantiamo con un investimento di 25mila euro. Abbiamo scelto di confermare lo sconto anche per gli studenti universitari fuori sede, anche se molti sono rimasti a casa”.
Il Comune ha scelto di non legare il taglio alla perdita di fatturato, ma alle categorie. “Questa manovra vale 700mila euro. Teniamo in riserva altri 200mila euro per sostegni ad alcuni settori, dai nidi alle ludoteche, che pur dentro la riduzione di Tari non hanno vantaggi significativi, e ai servizi sociali”. Pronto, poi, per agosto un milione di euro per sostegno alle micro e medie imprese: “Ma di questo parleremo più avanti, la stiamo definendo nei dettagli perché deve essere di vero rilancio”.
La chiosa è dell’assessore al Bilancio, Savino Febi: “Dovevamo contribuire alla ripresa, noi speriamo di incidere, di dare al cittadino un po’ di fiducia”.
@raffaelevitali