ORTEZZANO – Progetto ambizioso quello presentato da Simone Mariani, in veste di presidente di Linfa, l’azienda speciale della Camera di Commercio delle Marche dedicata all’agroalimentare.
Un settore in costante crescita che ha in Marcello d’Erasmo, il titolare di Mamma Rosa a Ortezzano, il suo fuoriclasse nelle guide italiane. Ma sono tanti i pizzaioli, vedi Le Scalette di Ascoli che ha ospitato la presentazione, che stanno crescendo, forte di una cultura dedica al dettaglio, alla ricerca dell’ingrediente. Che nel nuovo progetto ‘Pizze di marca’ si vuole sempre più local.
Del resto, puntare sulla pizza è quanto di più semplice e logico, considerando che anche Virgilio, nelle Eneide, ne parlava con entusiasmo. “Con il nostro progetto - spiega Mariani - le farciture delle pizze gourmet raccontano le peculiarità dei nostri territori in abbinamento ai vini Doc e Docg: paccasassi, olive, salame, alici”.
Un incontro tra i presidi Slow Food e i prodotti dop e igp che sanno raccontare le cinque province. La pizza diventa così un vero viaggio nel gusto, multiforme, che dal piatto passa al calice senza difficoltà.
Chi aderisce al percorso, si impegna ad attenersi a modalità di realizzazione di questi piatti rispettando requisiti di prossimità e qualità degli ingredienti. “La filiera ormai è a centimetro zero, per la prima volta nel menu delle pizzerie è presente questa pluralità di elementi della terra marchigiana che inorgogliscono i produttori e che rendono la complessità dei territori” ribadisce Mariani.
Ascolta chiaramente D’Erasmo, che nel suo piccolo il progetto lo ha anticipato, come dimostrato durante la sua serata di Dalla vigna alla Tavola, in cui ha esposto tutti prodotti marchigiani che usa per le sue pizze, mozzarelle di bufala incluse.
Mariani è convinto, e con lui gli altri membri camerali che hanno preso parte alla presentazione del progetto, Gianfranco Santi e Fausto Calabresi, che la pizza sarà un altro dei biglietti da visita anche durante le fiere internazionali in cui le Marche, con i suoi produttori, saranno protagoniste. Enogastronomia e turismo sono ormai un binomio indissolubile” aggiunge Calabresi.
Il percorso di ‘Pizze di Marca’ ha lo scopo “di valorizzare la cultura gastronomica marchigiana trasformando le ricette tradizionali in farciture di pizze gourmet. il tutto – prosegue il presidente di Linfa – in due versioni per ogni provincia, una estiva e una invernale in modo da offrire ai clienti delle pizzerie la possibilità di gustare una regione nel piatto”.
Nel Fermano, per l’autunno, ci saranno guanciale, cipolla rossa, pecorino dei Sibillini, mela rosa e ciuffetti di salame di fegato. Sono coinvolte 33 pizzerie con un menu ad hoc, una piccola vetrina pe runa realtà in realtà in rane spolvero. Il settore agroalimentare nella provincia di Fermo realizza, sul 2020, un +80,1%, 2,9milioni. Un numero ancora esiguo rispetto alle altre province, ma è anche quello con la crescita maggiore insieme con Macerata, che viaggia a +34% e a 24milioni di euro.
LA PRIMA PARTE DEL PROGRAMMA