FERMO – C’erano una volta le grandi aziende. C’è oggi la volontà politica di far tornare protagoniste le Marche nella coltivazione della barbabietola da zucchero. La Regione ha stanziato 200mila euro. una misura per la liquidità nelle aziende agricole.
Ci crede l’assessore Mirco Carloni: “Con questo specifico atto vogliamo aiutare concretamente gli imprenditori agricoli bieticolo-saccariferi che coltivano barbabietola da zucchero su terreni aziendali in modo biologico o tradizionale e che devono sostenere consistenti anticipazioni colturali che vanno dai 1.500 ai 2.000 euro per ettaro. Gli agricoltori infatti devono anticipare le spese per le attività che vanno dalle lavorazioni di preparazione dei terreni, fino alla raccolta del prodotto e del suo trasporto agli zuccherifici situati in Emilia Romagna e nel Veneto”.
Plaude alla mossa la Coldiretti. La direttrice Ascoli - Fermo, Milena Sanna lo ribadisce: “Una decisione che risponde a una richiesta della nostra associazione. Lo zucchero marchigiano sta tornando protagonista nello sviluppo di una filiera nazionale ritrovata e vocata alla sostenibilità”. Le previsioni sono di circa 1200 ettari totali di cui 400 in bio ed un contributo ad ettaro di circa 150/180 euro.
L’intenzione di Carloni è quella di reinserire sul territorio regionale la coltivazione della barbabietola da zucchero, una volta protagonista e poi azzerata. “Per il momento siamo in una fase di sperimentazione - conclude Carloni -, ma l'auspicio è quello di un ritorno definitivo della barbabietola da zucchero sul territorio marchigiano e il sogno è la riattivazione di uno zuccherificio».
L'intervento consiste nel pagamento di un aiuto «una tantum» ad azienda, per far fronte alla riduzione di liquidità legata alla pandemia da Covid-19, nonché alla esigenza di effettuare ingenti spese per le anticipazioni colturali della barbabietola da zucchero. Il sostegno è concesso in forma di contributo forfettario in conto capitale tenendo conto degli ettari, seminati a barbabietola da zucchero nella Regione, dichiarati in domanda e verificati nel corso dell'istruttoria su un campione del 5% estratto sulla base di criteri definiti nel bando. Il valore per ciascun ettaro di coltura sarà calcolato dividendo le risorse disponibili con il totale degli ettari ammissibili e comunque non potrà essere superiore a 200 euro.
«La barbabietola da zucchero - conclude Carloni - è una coltura importante sia per mantenere i corretti avvicendamenti colturali nelle diverse aree produttive delle Marche, sia per conservare le caratteristiche agronomiche dei suoli e prevenire l'insorgere di problematiche fitosanitarie".
Le Marche così vogliono garantire la materia prima ai due zuccherifici in funzione nel territorio nazionale, a Pontelongo nel Padovano e a Minerbio in Emilia. "Visto infine che la bietola è una fondamentale e insostituibile coltura da rinnovo, miglioratrice dei terreni e quindi molto importante soprattutto a livello ambientale, della sua reintroduzione ne potrà beneficiare tutta l'agricoltura marchigiana”.
@raffaelevitali