AMANDOLA/ACQUALAGNA – Mentre Amandola si prepara per i giorni più attesi dell’anno, quelli di Diamanti a Tavola, l’altro lato della regione, Acqualagna, viveva un giorno storico. “La prima tartufaia di nero in Italia venne inaugurata nel 1932. Oggi, nello stesso luogo, a quasi un secolo di distanza, la prima tartufaia di Bianco di pregio certificato, grazie all'Agenzia per l'innovazione nel settore agroalimentare e della Pesca delle Marche, l'Amap" commenta l’onorevole Mirco Carloni.
“Il tartufo Bianco diventa così una filiera istituzionale per rilanciare un prodotto che, oltre ad essere cercato, può essere coltivato e che potrà dare un grande valore aggiunto al mercato e agli agricoltori per differenziare il reddito. - spiega Carloni - In un momento di discussione forte sul trattato Mercosur, che prevede l'introduzione in Europa di prodotti del Sud America con dei prezzi penalizzanti per i nostri settori produttivi, atti concreti come la tartufaia dimostrano come guardando all'eccellenza si possa puntare a diventare leader a livello globale”.
Soddisfatto il sindaco che vede nella tartufaia un mezzo per coinvolgere anche le nuove generazioni. L’operazione ha convolto l’Associazione Nazionale Conduttori Tartufaie (Anct) e l’Amap del presindete Marco Rotoni, che è sempre più un’agenzia di innovazione e di investimento. Saranno coltivate 450 piantine con il supporto della regione Marche, come conferma l’assessore Andrea Maria Antonini che da tempo presenta bandi finalizzati a rendere tecnologica anche l’agricoltura. E si sa che il potenziale del tartufo è enorme.
