Un po’ di Marche nel cuore di San Francesco. Sarà Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona a nome dei sindaci delle Marche, delle Regione Marche e delle Diocesi marchigiane, a offrire l'olio per la lampada di San Francesco in occasione della Celebrazione Nazionale di San Francesco Patrono d'Italia fissata per domenica 4 ottobre.
Il giorno prima è atteso Papa Francesco, che dovrebbe visitare la tomba del Santo in forma privata, mentre alla celebrazione del 4 è previsto anche il premier Conte. “È con grande onore ed emozione che accederò con l'olio la lampada votiva di San Francesco ad Assisi in nome di tutti i Comuni italiani. La sua rivoluzione consiste nell'aver realmente praticato ciò che predicava e ritengo che gli 8.000 sindaci italiani possano aiutare la ricostruzione del Paese, grazie al loro imprescindibile rapporto con la realtà del territorio” sottolinea la Mancinelli.
La delegazione marchigiana sarà composta da 80 sindaci, da rappresentanti della chiesa e della Regione Marche scelta quest'anno per partecipare all'evento in nome di tutte le regioni italiane, oltre a più di mille pellegrini. Porterà 700 litri d'olio per alimentare la lampada nella cripta della tomba di San Francesco. La manifestazione sarà ripresa in diretta Rai. Nel programma c'è anche la premiazione con la Rosa d'Argento di un'altra marchigiana, Angela Polselli di Pesaro, come testimone di fede e carità per il suo instancabile lavoro umanitario a livello internazionale, unito al sostegno e alla direzione di alcune case di riposo.
“Sarà un'occasione - ha osservato il presidente della Cei Marche monsignor Piero Coccia, arcivescovo di Pesaro - per promuovere dopo il sisma e il Covid, una ricostruzione non solo delle comunità e dei cuori, ma anche delle strutture, tra cui 3.000 chiese, ospedali e scuole”.
Si alzerà anche la richiesta di far tornare il 4 ottobre festa nazionale. “Il santo è patrono d'Italia - ha ricordato padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi - anche per la sua attenzione al territorio e alla gente che ci lavora e la sua vita è testimonianza d'incontro con l'altro”.