di Raffaele Vitali
FERMO – Dottor Giuseppe Ciarrocchi, direttore del dipartimento prevenzione, partono le nuove direttive sulle quarantene a scuola, come vi state organizzando?
“La sorveglianza del dipartimento è estesa alla scuola primaria: con un caso scatta il primo test di screening, che va poi ripetuto dopo cinque giorni. Nel mentre l’attività va avanti, a meno che non emergano ulteriori casi di Covid. I controlli con tampone antigienico vengono effettuati al Fermo Forum”.
Cosa accade per gli altri ordini di scuola?
“L’attività è differente. Auto sorveglianza e poi il testing affidato a pediatra e medico che lo effettuano direttamente o mandano chi dovuto in una struttura privata accreditata. Poi se dal testing emergono più positivi, scatta la quarantena”.
Chi decide la chiusura della classe?
“In automatico, sopra un certo numero di positivi, scatta la didattica a distanza. In ogni caso domani avremo una riunione con l’Ufficio scolastico regionale per definire al meglio il percorso operativo da oggi”.
Molti parlano di tracciamento saltato, cosa risponde?
“Con la nuova circolare del 30 dicembre, l’isolamento è stato ridotto a sette giorni per alcune categorie. I vaccinati con il booster o due dosi con meno di 120 giorni, escono con tampone rapido dopo sette giorni. Gli altri, “i no vaccinati”, hanno un percorso più complesso. Dieci giorni di quarantena e un tampone molecolare per uscire. Con il fatto che tutta una parte di positivi non dovrà più passare per un molecolare al Fermo Forum, ci permetterà di velocizzare le procedure”.
Giusto premiare i vaccinati?
“Così funziona anche in Inghilterra, addirittura la loro quarantena se vaccinati completamente è di cinque giorni. Una premialità è importante anche per dare fiducia nel futuro. Il vaccinato con tre dosi è un paziente che non infetta, anche se è positivo, giusto magari nel momento dei massimi sintomi può esserci un problema. Il vaccinato contagiato infetta molto poco e per poco tempo. Chi non è vaccinato o ha una dose sola, invece, non ha una durata temporale breve”.
Ciarrocchi, la preoccupa l’aumento dei positivi?
“A dire il vero no, non è il tema principale da tenere in considerazione. L’Omicron sta spingendo per superare la Delta. Un aumento dei positivi, se abbinato alla continua crescita delle vaccinazioni, è gestibile. A me interessa che ci siano pochi ricoveri ordinari e in terapia intensiva. Molti positivi e pochi ricoveri, sono fortunato. Se ho un basso tasso di incidenza e tanti ricoveri, mi devo preoccupare. Per questo guardo ogni giorno il numero dei vaccinati, non le positività. Vorrei un'alta copertura vaccinale e pochi ricoverati. Le due cose vanno a braccetto. Dobbiamo raggiungere una immunità naturale, in quel caso il tasso di positività alto, se tutti hanno tre dosi di vaccino, ci lascia tranquilli”.
È cambiata la pandemia?
“È diversa da un anno fa. Ne usciamo fuori solo se spingiamo sui vaccini. Ci sono casi tra i boosterizzati? Dobbiamo stare sereni. Dobbiamo trasformare la pandemia da malattie severa a simil influenzale. Chi è vaccinato con tre dosi trasforma una malattia severa in una uguale all’influenza. Nella situazione ideale, tutti con tre dosi si usciva di casa anche da positivi”.
Open day con file infinite, ha senso?
“Vorrei più vaccini tutti i giorni. Questo evita le lunghe file. Problema di risorse e priorità. Se vaccinare è il punto chiave, agiamo lì. Un esempio? I bambini nella fascia 5-11 vanno vaccinati subito. E invece deve crescere nei numeri, i genitori non devono avere timori”.
@raffaelevitali