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Le lacrime delle madri, la gioia dei bambini. Olena: "Grazie dell'accoglienza. Ma appena potremo, vogliamo tornare in Ucraina" VIDEO

18 Marzo 2022

di Raffaele Vitali

Le lacrime delle madri, la gioia dei bambini. Sono scesi dal pullman dopo 25 ore di viaggio. ‘Buongiorno, buongiorno, Grazie’ sono le prime parole in un italiano stentato che dicono al comitato di accoglienza che li attendeva al Pic pesca di Porto San Giorgio.

Nel video, il racconto di Olena. Che parla a nome di tutte le compagne di viaggio, con il loro dolore, le lacrime ma anche la speranza che la guerra finisce al più presto.

in prima fila il sindaco Nicola Loira, con giacca della Protezione civile alla guida della macchina dell’accoglienza che garantisce un futuro ai 34 profughi ucraini portati in Italia da Lauro Salvatelli e dall’associazione Marche Magiche. “Non potete capire cosa abbiamo visto. Migliaia di persone stipate nei centri di accoglienza che aspettano solo di poter andare via e trovare pace” spiega Salvatelli.

Sono tutte donne, di ogni età. Tanti i bambini, incluso uno di tre mesi. Per loro, clown e bolle di sapone. Non potevano chiedere di meglio, finalmente un motivo per sorridere. Iniziano a correre, giocano, prendono i palloncini e se li passano uno al altro. Normalità. Finalmente. Le mamme li guardano. Per loro è una vittoria, sono salite sul pullman, dopo aver verificato che Salvatelli le avrebbe davvero portate in salvo. Ma il loro cuore è spezzato, perché in Ucraina sono rimasti gli uomini, mariti, genitori e nonni. Oltre agli animali, tranne un gatto che ha affrontato il viaggio.

Sono arrivate in 34, inclusa una famiglia che unisce quattro generazioni: bisnonna, nonna, mamma e bimbo di tre mesi. Per loro si è mossa Falerone, con una coppia che ha messo a disposizione un locale reso abitabile grazie all’aiuto di tutta la comunità. Marco e Laura, che hanno tre figli, non hanno esitato: “Il locale è nostro, ma l’accoglienza è di tutta Falerone. Chi ha pitturato, chi ci ha fornito letti, chi aiutato con la cucina”. E tutto in pochi giorni.

E ci sono poi 15 ucraini che fanno parte dello stesso nucleo familiare: per loro, la soluzione last minute trovata dalla Prefettura, grazie all’impegno del consigliere regionale Marinangeli, “ieri abbiamo lavorato tutti insieme fino all’ultimo minuto per trovare la miglior soluzione”, e della Protezione civile, con quattro appartamenti usati in precedenza per il Cas sisma a Fermo. Così resteranno tutti insieme. “Ce lo avevano chiesto, dividerli sarebbe stato un ulteriore dramma” aggiunge Salvatelli. Circondato da altre famiglie, che aspettano solo di portare a casa le persone assegnate. “Non c’è esitazione tra le persone, siamo un territorio davvero generoso” aggiunge.

Subito i tamponi, domani i documenti, come spiegano le forze dell’ordine, a controllare c’erano anche il comandante dei carabinieri Di Pilato. Ascoltano, compilano documenti, ma le donne ucraine hanno anche una certezza: “Noi vogliamo tornare in Ucraina. Ma intanto grazie per la vostra generosità”. Intanto i bambini giocano, continuano a correre, iniziano a guardare al domani con più serenità. “Speriamo possiate riposarvi e che l’aria di mare vi faccia bene” conclude Marinangeli. “Noi ci saremo per ogni cosa” ribadisce Loira sotto lo sguardo attento di Francesco Lusek, il Disaster manager che la Prefettura ha incaricato di seguire l’accoglienza.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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