di Raffaele Vitali
Economia e pandemia, purtroppo non stanno insieme per rima, ma perché una è strettamente legata all’altra. Lo sa bene Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ospite nelle Marche, prima a Pesaro e poi ad Ancona, dove ha incontrato i vertici della politica e del sistema imprenditoriale. A Pesaro ha dato il via alla presidenza di Alessandra Baronciani, la Ceo dell'azienda Isopak è la prima donna a ricoprire questo ruolo nell'associazione pesarese.
"La nostra posizione è stata chiara dall'inizio. Noi – sottolinea Bonomi - siamo stati per l'obbligo vaccinale e poi abbiamo preso atto che la politica non riusciva a trovare una convergenza sull'adozione di questo provvedimento ritenuto troppo difficile da adottare e quindi abbiamo spinto fortemente per il Green pass che è l'unico strumento che abbiamo per mettere in sicurezza non le imprese ma le comunità”.
Il numero uno degli industriali italiani sa bene che le Marche hanno avuto più problemi di altre regioni a riprendersi, ma è fiducioso: “Questa regione ha avuto un colpo più duro degli altri perché oltre le crisi del 2008 e del 2011 ha subito anche quella del terremoto. Qui ci sono imprenditori dalla grande capacità. Io posso dare tutto il mio contributo, il mio supporto alla loro opera, e sono orgoglioso di rappresentarli”.
L’economia è in ripresa, ma bisogna fare attenzione. “Noi siamo contenti del rimbalzo che c'è stato, ma non è una crescita: quello che abbiamo perso non siamo riusciti a farlo completamente e anche quando si presume che riusciremo ad arrivare ai livelli pre-pandemia, a fine 2022, saremo ancora quattro punti di pil sotto il 2008". La strada è ancora lunga e dobbiamo fare ancora tanto: - ha avvertito - ci sono delle nubi all'orizzonte, costi della materie prime, costi energetici, quindi è una ripresa, un rimbalzo messo fortemente a rischio”.
Servono quindi azioni concrete: “Dobbiamo stimolare la domanda interna - ha affermato - perché fino a oggi abbiamo retto sull'export, molto probabilmente quest'anno faremo il record di 500 miliardi, però bisogna stimolare la domanda interna che è asfittica da decenni. Per farla la strada è un taglio contributivo forte per mettere più soldi in tasca agli italiani questa è la strada che auspichiamo. Per farlo servono però almeno 12 miliardi, non gli otto previsti”.
E poi serve che la pandemia resti sotto controllo: “Chi non si è vaccinato dopo 150.000 morti e una pandemia che ci ha sconvolto le vite – ha aggiunto Roberto Burioni, ospite dell’assemblea degli industriali - dopo che sono state somministrate un miliardo di dosi senza problemi, lo fa per scelte irrazionali e io posso solo dare degli argomenti razionali. Abbiamo un vaccino estremamente sicuro ed estremamente efficace che ci può veramente aiutare molto nel tornare alla normalità. L'obbligo vaccinale? È una scelta politica e io faccio il medico e non il politico. Quello che la medicina dice è che si deve vaccinare il maggiore numero possibile di persone. Spero che qualunque siano le decisioni che il Governo prenderà lo faccia velocemente. Finora con orgoglio posso dire che l'Italia è un esempio per tutti gli altri paese: l'Europa ci ha preso come un modello".
Proseguire quindi: “La battaglia contro il virus è ancora tutta da vincere, dobbiamo restare uniti. Rivendicando che la battaglia per il green pass al fianco del governo siamo stati l'unico corpo intermedio a farla” riprende Bonomi.
Al fianco delle imprese c’è e ci sarà la regione Marche guidata da Francesco Acquaroli e la Camera di Commercio con Gino Sabatini che ha con forza spiegato agli imprenditori “che non possiamo più essere solo resilienti. Dobbiamo trasformare il ribalzo, +8,5% del Pil regionale nei primi sei mesi, in una vera crescita. Per riuscirci bisogna lavorare insieme: regione, comuni, Camera, associazioni e imprese”.
In linea con sabatini è proprio Acquaroli: “In questo anno complicato condizionato dal Covid abbiamo iniziato un confronto con la Camera di Commercio e tutte le associazioni di categoria per cercare di impostare la gestione della pandemia che non è mai individuale ma richiede la partecipazione e la condivisione. Nelle Marche abbiamo una grande classe imprenditoriale che da sola, nonostante tutte le difficoltà di una regione piccola e vulnerabile come la nostra, è riuscita a tenersi agganciata alle regioni più sviluppate e manifatturiere. Con questa classe dirigente noi vogliamo un'alleanza per scandire insieme le sfide del futuro. - ha ribadito - Ci stiamo battendo con il Governo per rappresentare le priorità della nostra Regione a partire dalle infrastrutture, ma non basterà l'istituzione regionale da sola”.