FERMO – Le città medievali si fanno conoscere. E la rete che le accomuna all’interno di Medieval Italy è un ottima vetrina per lavorare in modo sinergico, per promuoversi e soprattutto per tracciare azioni e linee programmatiche per il futuro. Tutto questo è stato al centro della due giorni di Medieval Italy, Festival dei luoghi medievali giunto alla settima edizione, ospitato nella città di Fermo sabato 29 e domenica 30 marzo che ha visto la collaborazione di Comune di Fermo, Cavalcata dell'Assunta, Medieval Italy, il patrocinio di Enit e dell’Istituto Centrale per il patrimonio immateriale, rete che valorizza e promuove i luoghi medievali italiani eccellenti in un progetto nazionale che oggi conta 36 Comuni distribuiti su 11 Regioni.
Durante la prima giornata di sabato 29 marzo, i delegati delle amministrazioni comunali si sono riuniti in assemblea a Palazzo dei Priori accolti dal Sindaco e Presidente della Cavalcata dell’Assunta Paolo Calcinaro che, nel ringraziare vivamente per la loro presenza a Fermo, ha sottolineato “l’importanza di questo appuntamento con Fermo città capofila di una rete che vede il lavoro in collaborazione fra amministrazioni e le forze di varie città sedi di rievocazioni storiche, mettersi insieme per fare cultura e turismo e diventare maggiormente attrattive grazie alla loro storia. Essere diventati Comune capofila di Medieval Italy onora la nostra città: un grazie va al lavoro della Cavalcata dell'Assunta, con un ringraziamento a tutti i contradaioli per l'attività quotidiana, l’impegno e la passione che mettono”.
Nel pomeriggio i delegati hanno visitato i musei e le bellezze storiche e culturali della città.
Nel convegno di domenica 30 marzo al Teatro dell’Aquila è intervenuto l’assessore con delega alla Cavalcata, il vice Sindaco Mauro Torresi che ha dichiarato: “Il Festival vuole celebrare i Comuni medievali che hanno lasciato un’impronta importante. Celebriamo il passato in modo che sia una fiammella che rimane sempre accesa in noi. Con le rievocazioni si parla di turismo e cultura ma anche del sociale: tutto è improntato sul volontariato e sulla voglia di condividere”. Vice Sindaco che ha ringraziato anche l'impegno del consigliere comunale Massimo Tramannoni a favore della rete Medieval Italy.
“Quello che veicoliamo oggi con questa iniziativa – ha dichiarato il Prefetto Edoardo D’Alascio – è un messaggio di attenzione alla bellezza dei beni materiali e immateriali del territorio. Con questo progetto si va oltre l’autoreferenzialità per creare comunità”.
È esattamente questo l’obiettivo del progetto di Medieval Italy che consiste nel valorizzare e promuovere su scala nazionale i luoghi del medioevo. “Attraverso un sodalizio delle città medievali – ha detto Renato Chiti, Destination manager di Medieval Italy – si vuole uscire dai confini del singolo luogo per creare un collegamento, una rete di scambio di modelli e competenze”.
Con Medieval Italy – e la sua rete di 36 amministrazioni comunali per 11 regioni – i “luoghi” diventano “destinazioni”, si vuole quindi avvicinare la cultura alla scienza del turismo. Un passo in avanti che è possibile anche grazie all’approvazione della legge 152 del 7 ottobre 2024, che introduce la “patrimonializzazione sostenibile”, come l’ha definita Valeria Trupiano, demoetnoantropologa che lavora al Ministero.
Ad entrare nel dettaglio della legge è stato Antonio Tempesta, presidente dell’associazione rievocazioni storiche del Lazio che ha ricordato la collaborazione di cinque regioni italiane nella stesura della legge: Umbria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e ovviamente la regione Marche.
“È importante per la regione mantenere il legame con un'epoca che ha avuto un grande impatto sul nostro territorio – ha dichiarato il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in un video messaggio – puntiamo sulla curiosità che suscita il Medioevo come strategia di crescita turistica”.
A portare avanti questo impegno è soprattutto l’Associazione marchigiana rievocazioni storiche: “Abbiamo preso contatti con la Deputazione di Storia Patria per le Marche e con UNIMC – ha annunciato il presidente Giovanni Martinelli –per portare all'estero la nostra cultura che funge da richiamo turistico. Le rievocazioni sono volano economico, ma abbiamo bisogno di più sostegni per realizzarle”.
Quindi si è entrati nel vivo della Cavalcata dell’Assunta con il regista Adolfo Leoni che ha raccontato la “storia quattrocentesca” della manifestazione, viaggiando nel tempo insieme al pubblico e rivivendo le vicende che la Cavalcata dell’Assunta rievoca da decenni quasi senza interruzioni. Il registra ha offerto descrizioni dettagliate di luoghi storici della città, includendo i profumi dei cibi e i suoni delle feste, ma anche raccontando le gesta dei signori dell’epoca che hanno avuto un impatto sulla città. La storia quattrocentesca recitata da Leoni si è conclusa nella contemporaneità, perché “siamo come querce e le nostre radici vanno rinforzate attraverso la memoria”, ha detto il regista. “Il futuro, perché non sia minaccia, occorre che abbia un cuore antico” – ha concluso.
Ed in Piazza del Popolo spettacolo di sbandieratori e tamburini della Cavalcata.