FERMO – Un luogo unico, le cisterne romane, un testo originale scritto da Adolfo Leoni, centinaia di figuranti: il Presepe Vivente di Fermo è pronto a conquistare il 6 e 7 gennaio occhi e cuori dei visitatori.
Dietro la macchina ci sono le dieci contrade della Cavalcata di Fermo, “sempre più impegnate nella destagionalizzazione dell’evento e vogliose di coinvolgere il territorio, andando oltre i confini del Comune” spiegano Andrea Monteriù e Roberto Montelpare, i due vicepresidenti della Cavalcata.
La prima edizione del presepe vivente un ano fa ha affascinato tutti. Le dieci sale su 30 delle cisterne romane coinvolte sono la meraviglia dentro lo spettacolo. Chi entra, chi compra il biglietto da 5 euro, può perdersi ascoltando le parole lette da 72 cantori nella due giorni.
“Abbiamo costruito qualcosa di grande, un percorso affascinante che un anno fa ha fatto registrare tutti sold out” sottolinea il sindaco Paolo Calcinaro che è affiancato dal vice Mauro Torresi e dall’assessora alla cultura, Micol Lanzidei.
Il percorso di cui parla il sindaco è stato pensato passo passo dal regista Adolfo Leoni. Il nuovo ingresso delle cisterne è perfetto, perché permette di usare al meglio il lungo corridoio in cui si troveranno i musicisti del Pergolesi e le opere realizzate dagli alunni del Liceo Artistico.
“Una mostra su dipinti del 400 realizzati con le tecniche dell’poca e dedicati alla maternità” precisano la professoressa Postacchini e la dirigente Bernardini che dice sempre sì alle sfide che il Comune le mette davanti, come quella che ad agosto permetterà di ammirare gioielli realizzati in classe per la Cavalcata.
Leoni ha scelto ‘L’attesa’ come filo conduttore del suo testo. Una parola che si può declinare in tanti modi e che ha nei Magi i protagonisti, in Montale e in un blogger maronita due compagni di viaggio letterario. L’adrenalina è tanta, il 6 si avvicina, prenotare il biglietto online è il consiglio: abbiamo calcolato 45 persone a turno, ogni tour dura 30 minuti. Quindi, al termine della due giorni, saranno poco più di mille le persone che potranno ammirare le dieci scene e ascoltare le parole cariche di attesa, ma anche di amore e fede.
“Rivivere la tradizione in un periodo così complicato è importante. Per me ogni anno è un onore poter dire ‘grazie’ alle contrade che tanto lavoro ci mettono. Come lo è dirlo alle corali: sono sette quelle coinvolte di cui due arrivano da fuori, Montegiorgio e Falerone” sottolinea Torresi. Anche questo non è un dettaglio, ma il segno di un coinvolgimento maggiore. “Il coro è una immagine sonora, non potevamo che dire sì alla chiamata di Fermo” ribadiscono le responsabili delle due corali ‘extra comunali’.
Sono tutti attratti dalle cisterne romane, 2mila metri quadri datati 40 dopo Cristo, sono più antiche del Colosseo, ricorda Monteriù. I dieci ‘quadri viventi’ le rendono speciali, ma le volte perfettamente conservate sono uno spettacolo nello spettacolo.
“Fede e patrimonio artistico, non possiamo offrire di più per chiudere il nostro meraviglioso Natale” ribadisce Micol Lanzidei che si gode i tremila accessi ai musei in poco più di due settimane. Appuntamento quindi alle 11 del 6 gennaio con il primo turno “per vivere un viaggio tra storia e fede”.