FERMO - Scarti industriali di cactus, di quelli che richiedono anche pochissima acqua, per realizzare la tomaia e non usare pelle animale. Spugna con fibra di bamboo al posto della fodera. Cotone riciclato per i lacci: ecco a voi Juarez, la sneaker prodotta da Uneak
A produrla sono Sonia Iacoponi e Davide Brivio, esperta di suole e scarpe lei, esperto di marketing e appassionato di scarpe lui. Insieme hanno creato la sneaker vegana che è in pre vendita sulla piattaforma Kickstarter. Una scarpa che in prospettiva vuole essere anche ‘rifiuto zero’ visto che i tecnici dietro la giovane azienda mirano a realizzare una calzatura che possa essere disassemblata, con i componenti poi riciclabili. e quindi riciclati o smaltiti correttamente quanti più componenti possibili.
La scelta della piattaforma è per coinvolgere il mercato internazionale, molto attento alla sostenibilità e al vegano. Materiali alternativi per una scarpa sportiva, ma elegante, realizzata in modo artigianale. “La produzione avviene in aziende con meno di dieci dipendenti, tutti regolarmente contrattualizzati, in cui la manifattura è artigianale” spiegano i due fondatori. Che partendo da Fermo all’interno del primo distretto d’Italia la producono e da qui poi la distribuiranno nel mondo grazie a un accordo con Gls.
Il progetto che riguarda Juarez è partito con l'idea che le scarpe sono uno dei prodotti più consumati nell'industria della moda e che rappresentano nella produzione una delle cause di inquinamento visto l'uso dei reagenti nella concia delle pelli. Per questo Uneak ha rivisto l'intero processo di produzione delle calzature tradizionali per limitare le emissioni nella linea di produzione come negli uffici riducendo anche drasticamente l'utilizzo della carta.
In merito alla produzione sono state sostituite le colle tradizionali con quelle a base d'acqua, cambiando anche la tecnologia per il trasferimento del logo che ora richiede temperature più basse per la sua applicazione. La tomaia affidata allo scarto del cactus è la chicca, essendo un materiale che non ha zone «buone e cattive» è utilizzabile al 100% nella produzione. Inoltre le calzature vengono realizzate con cotone 100% riciclato, fibra di bamboo, sughero, fibra di cocco e gomma naturale.
Uneak entra così a far parte di quei marchi del made in Italy che negli ultimi anni si stanno imponendo a livello internazionale dato che i consumatori a livello globale sono oramai coscienti sul fatto che la «moda di massa» debba cambiare per salvare il pianeta.
Raffaele Vitali