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L'autunno caldo di De Grazia, Cgil: "Numeri drammatici, preoccupa la Tod's. Servono investimenti e un polo tecnologico"

10 Settembre 2020

FERMO – Alessandro De Grazia, segretario generale della Cgil, come sta il Fermano?

“Sarà un autunno molto difficile quello che ci apprestiamo ad affrontare, probabilmente tra i peggiori che la nostra provincia ricorderà. Di sicuro i provvedimenti varati dal Governo, dal blocco dei licenziamenti alla proroga degli ammortizzatori sociali, ci aiuteranno ad affrontare i prossimi 3 mesi dal punto di vista della tenuta occupazionale e della garanzia del reddito per lavoratrici e lavoratori”.

Ma…

“La vera grande incognita è la prospettiva, cosa accadrà quanto cesseranno il blocco dei licenziamenti e la cassa Covid?”.

I dati cosa raccontano?

“I primi sette mesi non lasciano molti margini d’interpretazione. In particolare i dati analizzati dall’Istat, a luglio 2020, su base tendenziale evidenziano un calo sulle vendite al dettaglio di abbigliamento e calzature – 27,9% , articoli in cuoio e da viaggio – 17,3% che, aggravando la situazione dell’estivo invenduto, avranno inevitabilmente conseguenze negative sulla produzione primavera estate 2021”.

E anche chi corre ora rallenta, cosa pensa della Tod’s?

“Il calo del fatturato del 43,5% ci preoccupa. Non solo per gli stabilimenti diretti, ma per gli effetti che questo forte calo del fatturato potrà produrre sulle tante aziende terziste e per quelle dell’indotto che, a vario titolo, producono per Tod’s semilavorati ed accessori. Purtroppo il gruppo Tod’s è in buona compagnia infatti, tranne rarissime eccezioni, tutto il manifatturiero ha subito e subirà forti contraccolpi dal lockdown”.

De Grazia, pandemia o no, il sistema è fragile. Come reagire?

“Una zona già con scarsa propensione agli investimenti in particolare in nuove tecnologie e digitalizzazione, con scarsa diffusione della formazione e specializzazione del personale e tanto altro, ora deve analizzare, affrontare e risolvere con tutta la determinazione necessaria in primis dalla politica a tutti i livelli, insieme alle parti sociali e a tutti gli attori economici e produttivi della provincia di Fermo”.

Area di crisi, è la soluzione?

“Trenta milioni di euro complessivi, 15 milioni stanziati dalla Regione e 15 milioni dal Mise, per progetti di riconversione e riqualificazione industriale, per i quali sono già partiti i primi bandi.

Abbiamo più volte lanciato l’idea di un polo tecnologico del Fermano oltre alla creazione di  un brand che identifichi le produzioni made in Marche tracciando tutta la filiera produttiva quindi il percorso di qualità del prodotto”.

Vecchia storia quella del brand.

“D’altronde le nostre produzioni si distinguono nel mondo per la qualità quindi dobbiamo puntare su questo valore aggiunto, qualità che non può più essere solo nel prodotto ma bensì in tutto il processo produttivo, con particolare riguardo alle lavoratrici ed i lavoratori, che rappresentano il vero valore aggiunto, applicando correttamente i contratti nazionali (stop ai contratti pirata) adeguati percorsi di formazione che garantiscano giuste carriere a donne ed uomini, rispetto di tutte le normative su salute e sicurezza, coinvolgimento nei percorsi negoziali attraverso la contrattazione di secondo livello aziendale. Questo per noi è il vero concetto di qualità”.

Altre azioni pro moda che il Governo può adottare?

“Un settore che vivendo di stagionalità, rischia fortemente di saltare la produzione primavera estate 2021, visti gli ingenti quantitativi di merce invenduta a causa del lockdown: per cui serve qualche azione specifica in attesa della definizione delle macro misure previste dal Recovery Plan”.

Raffaele Vitali

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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