di Raffaele Vitali
FERMO – “Siamo piccoli, ma belli e vestiti bene”. L’Atim sbarca a Fermo. I consiglieri regionali Andrea Putzu e Marco Marinangeli hanno voluto subito mettere a confronto Marco Bruschini, neo direttore, con imprese e amministrazioni locali. “Non c’è tempo da perdere, dobbiamo fare squadra” sottolinea Putzu, che preside la commissione Sviluppo Economico. E il territorio ha risposto nonostante la paura neve che aleggiava.
Turismo e internazionalizzazione al centro della discussione che ha in Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio, da tempo il braccio più operativo. “Siamo un’amministrazione concreta. Ideata l’Atim, consolidata e oggi resa operativa in modo sistemico” precisa Marinangeli.
Promozione fondamentale per portare le Marche nel giusto posto a livello turistico, senza mai dimenticare il sostengo all’ingresso nei mercati. “Il compito della Camera è far emergere il bello. L’Atim unisce due azioni importanti per il tessuto imprenditoriale. Abbiamo brand che dominano in tutti i mercati del mondo. L’Atim ha i suoi uffici all’interno della nostra sede, questo aumenta la sinergia”. Nel mentre la Camera supporta le imprese nella digitalizzazione, che è fondamentale al fianco della promozione e della presenza fisica a eventi fieristici.
Nessun dualismo, anzi: “La Camera di commercio sarà il fulcro insieme con Atim e Svem e questo accresce l’operatività. Per le imprese la Camera resta il cuore e stare all’interno della sede camerale ne è la prova. Con Sabatini mi trovo bene. Potevo essere percepito come un corpo estraneo, ma il mio curriculum mi ha permesso di essere ben accettato” riprende Bruschini.
Durante la mattinata, una delle richieste arrivate è quella di lavorare per la destagionalizzazione. Per farlo Sabatini e Bruschini punteranno su aree e prodotti differenti: “Dobbiamo aggredire il futuro”. E per riuscirci verranno fatti eventi a livello mondiale nelle Marche per quanto riguarda l’internazionalizzazione. “Sono fiducioso sulla capacità degli imprenditori di andare verso la destagionalizzazione. Se i turisti arrivano, poi ha ragione Carlo Nofri (direttore Isml) che bisogna organizzare navette per portarli sul Fermano”.
Di certo i filoni su cui investire sono chiari: turismo congressuale e turismo del lusso. Magari partendo dal riconoscimento in corso dell’Igp calzaturiero. “Dobbiamo dare un grande risalto a questo risultato. Grazie a chi ci ha lavorato, ora dobbiamo proseguire il lavoro” riprende Putzu.
La provincia di Fermo vuole emergere: “Per troppo tempo siamo stati dimenticati, soprattutto a livello turistico. Sono certo che Bruschini saprà fare da volano confermando la scelta lungimirante di Acquaroli” è il messaggio del presidente Michele Ortenzi.
Al momento l’Atim è dotata solo di un direttore. Bruschini ha scelto di passare il 50% del tempo sul territorio e l’altro 50 in giro per la Regione. Per lui una vita nell’Enit, incluso il periodo a Parigi per fare promozione turistica a livello internazionale. “Questa di Fermo è la prima riunione organica e questo è un segnale che diamo a questa provincia che si sente da tempo trascurata. Cambio il metodo di lavoro e parto dal basso, dalla conoscenza dei territori e dei sindaci, che devono darci gli spunti principali”.
Ora gli obiettivi: “Le Marche possono essere un top player, ma è conosciuta poco. Quattro cose da fare subito per l’Atim: il brand unico per parlare ai mercati in modo semplice; potenziare il legame tra turismo e l’internazionalizzazione; contaminazione e connessione per fondere nella comunicazione tutto il bello, dalla natura alla manifattura che è scarpe ma anche nautica. E per questo parlerò con Lube, Tod’s e Guzzini per fare tre esempi in modo da andare insieme nel mondo; essere cabina di regia, che significa unico cartellone degli eventi con percorsi e comunicazione sui mercati internazionali. E farlo con mesi di anticipo; sistematizzare l’esistente, non bruciare il tessuto base”.
Ci sono mercati che già funzionano e altri che vanno intercettati. “Metteremo tutta l’energia all’interno delle scelte: mercati, fiere ed eventi internazionali. Stando al turismo, il 22% è la quota del fuori Italia. Questo significa che – il direttore romano parla come un vero marchigiano - il nostro è un turismo stagionale. E se siamo andati bene è perché gli italiani bloccati dal Covid sono rimasti in Italia. Dobbiamo mettere a sistema la presenza dei marchigiani, facendone i primi promotori della Regione. I paesi di lingua tedesca sono i primi su cui puntare: Germania, Austria e Svizzera, ma anche il Benelux”.
Una riflessione anche politica: “Ottimizzare al massimo il buon rapporto con il Governo che ha tutte le intenzioni di finanziare le Marche”. Altri mercati devono essere trovati come alternativa al mercato russo: “Di certo il Kazakistan, che è alto spendente, l’Azerbaigian e l’Uzbekistan, con Samarcanda, che sta investendo in maniera molto forte”.
Ci sono poi gli eventi di livello internazionale, su cui punta anche Gino Sabatini, che organizzeremo nel campo dello sport, della cultura e del cinema, con la Film Commission che è in grande crescita. “Creare fiction sul territorio è importante, apre le porte alla conoscenza di massa”.
Bruschini vuole ‘aggredire’ anche le grandi città italiane proseguendo sula destagionalizzazione per uscire dai tre mesi estivi. “Già aggiungendo maggio e settembre faremmo un passo avanti importante. Faremo per questo eventi su Roma e Milano”.
Infine, la sfida delle sfide che vuole vincere Gino Sabatini, in pieno accordo con il presidente Acquaroli: “Decidere le fiere con le associazioni, ma creare un sistema di finanziamento unico che non crei confusione e sovrapposizioni, proprio come chiesto dagli imprenditori”.