FERMO - Il giorno del centenario, lo avevano promesso: creeremo "L'associazione Noi del Carducci Galilei – APS".
Ed eccoli ora i primi trenta ex alunni che "mossi dal senso di appartenenza e dalla voglia di mantenere sempre vivo e forte il legame con l’Itet" hanno aderito all'associazione. Partono dall'aula magna della scuola che li ha visto crescere, pieni di entusiasmo e di idee. Che lunedì saranno alla base del primo Direttivo in cui verranno elette le cariche, approvato il programma delle attività per il mandato, istituiti dei gruppi di lavoro per favorire la partecipazione di tutti i soci che vorranno contribuire e infine la costituzione del Comitato Scientifico.
Gli ex allievi sono carichi di entusiasmo, c'è un po' di tutto al loro interno. La prima assemblea, con i trenta soci fondatori, ha approvato lo statuto sotto l'occhio vigile della dirigente Cristina Corradini, con Fabio D’Erasmo motore di questo percorso. In prima linea, vogliosi di incidere anche volti noti della provincia fermana
Al termine dell'incontro, l'elezione del Consiglio Direttivo: Cristina Corradini, Eleonora Scibè, Enrico Paniccià, Fabio D’Erasmo, Fabiano Alessandrini, Francesca Balestrini, Giacomo Borroni, Luca Tomassini, Marco Cannella e Roberto Capponi.
“L'Associazione persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale in particolare l’associazione opera in ambito socio-culturale-educativo per la promozione e la tutela dei valori sostenuti e diffusi dall’Itet” spiegano i fondatori che hanno un obiettivo chiaro: organizzare e gestire attività culturali, turistiche e sul fronte della formazione extra-scolastica finalizzate alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa.
Come accade in altre scuole, gli allievi vogliono essere un riferimento per chi deve scegliere il proprio percorso post diploma e anche uno stimolo, con un premio, agli alunni più meritevoli. Fondamentale sarà il lavoro di lobbying, inserendo chi sceglie l’Itet in una rete senza confini.
