ANCONA – “La bocciatura del nostro emendamento alla legge sull’assestamento di bilancio che prevedeva la costituzione di un fondo di emergenza di 8,5 milioni di euro per il 2022 a sostegno immediato di famiglie e imprese, rappresenta un gravissimo errore. Avevamo lavorato per giorni al documento deliberato dalla giunta regionale, recuperando le risorse necessarie con il taglio della spesa corrente inserita nella famigerata tabella” le parola di Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in consiglio regionale.
Una lettura completamente opposta da quella della maggioranza, del gruppo di Fratelli d’Italia. “Oltre 6 milioni di euro per un Fondo in favore delle imprese che hanno subito danni a seguito dell’alluvione del 15 settembre scorso. E poi 1,5 milioni di euro per la manutenzione urgente sugli alvei dei fiumi. Infine, 14 milioni di euro per manutenzioni ordinarie e straordinarie. E sono fondi largamente incrementati rispetto a quanto preventivato” commentano Andrea Putzu e e gli altri consiglieri meloniani.
Questo al termine della seduta sull’assestamento di bilancio 2022-2024. “Ci aspettiamo che il nuovo Governo nazionale di centrodestra confermi queste nostre intenzioni. L’assestamento di Bilancio che oggi abbiamo approvato, fra gli altri importanti provvedimenti, prevede un impegno di spesa notevole in favore delle popolazioni e delle attività produttive che sono state segnate dall’alluvione. E certamente – concludono – già da due anni avevamo iniziato a destinare ingenti risorse per contrastare il dissesto idrogeologico e proseguire in questa direzione”.
Ma in Mangialardi un dubbio resta anche dopo il voto: “Purtroppo ad Acquaroli è mancato il coraggio, e forse anche la sensibilità, per dare una risposta vera ed efficace ai territori delle valli del Misa e del Nevola drammaticamente colpiti dall’alluvione del 15 settembre. E, ovvero una serie di contributi a pioggia disseminati sull’intero territorio regionale che, in questo tragico momento, dal nostro punto di vista, sarebbero dovuti essere reindirizzati per far fronte all’emergenza. L’emendamento che abbiamo proposto in consiglio, tra l’altro, salvaguardava tutti gli investimenti previsti per progetti scolastici, infrastrutturali e di efficientamento energetico, risultando dunque pienamente compatibile con le esigenze strategiche di quegli enti pubblici e privati che ne erano destinatari”.