FERMO – Se c’è un errore nel piano del Governo è quello che riguarda il mondo delle parrucchiere e dei centri estetici. “Il virus, purtroppo, non scomparirà il 4 maggio e il tema, oggi come ieri e dopo il 4 maggio, resta evitare un nuovo aumento dei contagi. I marchigiani, come gli italiani, hanno rispettato molto bene il lockdown. Ma ora chiedono risposte chiare. Ad esempio crediamo che la riapertura del commercio al dettaglio vada anticipata almeno all'11 maggio, parrucchieri e cura persona al 18 maggio, ristoranti e bar prima tanto più oggi che siamo vicini alla stagione estiva” sottolinea Nazareno Franchellucci, presidente Ali Marche e sindaco di Porto Sant’Elpidio.
Il tempo di parlare che anche dalla Regione arriva una apertura: “Valuterò la possibilità per anticipare i tempi per centri estetici, parrucchieri e messe” sottolinea il governatore Ceriscioli. “Attività da tre mesi senza incassi e pronte ad aprire in sicurezza. Se Ceriscioli ci pensa noi saremo con lui e lo sosterremo” ribadisce Franchellucci che segue la linea della Cna guidata dal tandem Silenzi - Migliore, da settimane impegnati nella difesa dei diritti di un settore stremato.
Loro, gli imprenditori, attendono, senza più illusioni: “Da un lato ero sicura che nessuno ci avrebbe aiutato” tuona Carla Mascitelli, titolare del centro estetico Isagai di Pesaro, una che ci ha messo la faccia prendendo posizione nei giorni scorsi, sollevando con forza il problema e l’incongruenza di norme che parlano di sicurezza e poi escludono loro che della pulizia e dell’igiene sono baluardo.
“La mia categoria non è mai stata calcolata né pre Covid né ora e non lo sarà dopo e ringrazio la mia consapevolezza che mi ha sempre portata a tutelarmi da sola” ribadisce elencando le promesse mai diventate realtà: i 25mila euro, “ma mica te li regalano”, i 600 euro e la cassa integrazione, “peccato che in due mesi non siano mai arrivate”, le tasse bloccate, “ma a settembre, senza aver lavorato per mesi, arriveranno e allora altri debiti”.
Tra parrucchieri ed estetiste, costretti a rimanere chiusi fino all'inizio di giugno, sono a rischio ben 49mila posti di lavoro: è l'allarme Confartigianato secondo cui l'effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, il 18,1% del fatturato annuo.
Alla fine restano le ‘scuse’ del Governo per i ritardi, ma Carla Mascitelli è tranchant: “Con le scuse non si mangia, con le scuse non si possono continuare a chiedere sacrifici. Servono aiuti concreti e subito non solo parole promesse e scuse. Siamo un popolo che sta dimostrando coraggio, forza e rispetto delle regole, siamo un popolo che paga la tassazione più alta di tutta Europa e trovo vergognoso che lo stato a distanza di due mesi ancora se ne stia lì a veder persone in difficoltà senza alzare un dito. Noi restiamo a casa ma voi avete il dovere di darci sussidi seri e non prestiti, ricordatevi che se avete i vostri stipendi d’oro è perché siamo noi a garantirveli”.
r.vit.