FERMO - Per la prima volta nella provincia di Fermo viene ospitata una mostra interamente dedicata a MARCO CALCINARO, grazie alla collaborazione tra la Delegazione FAI di Fermo e l’artista.
Pittore sambenedettese di grande talento ed alto livello espressivo, realizza quadri che lasciano stupefatti per la qualità della tecnica pittorica e dello stile.
Restano impresse le grandi tele monocromatiche sferzate da tocchi di foglia oro, metri quadrati di pennellate vigorose e non casuali, che tradiscono l’omogeneità del colore con vibrazioni di verde, rosso, bianco e nero e si lasciano sconvolgere dalla supremazia del colore più prezioso.
Sorprendenti le opere del ciclo geometrico, tutti lavori che ad uno sguardo ravvicinato rivelano particolari inaspettatamente unici e catturano chi le ammira in una moltitudine di interpretazioni.
Marco Calcinaro, classe 1971, dopo il diploma al Liceo Artistico O. Licini di Fermo si è laureato con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1993 e vanta esposizioni in Italia e all’estero. Spaziando dalla caricatura all’astrattismo, oltre a dipingere, lavora come illustratore per l’editoria e la pubblicità. Al suo attivo numerosissimi impegni, dal tattoo artist al graphic designer, dal responsabile artistico per importanti industrie della moda italiana (Replay, Sixty, Diesel tra le tante) fino alle collaborazioni con Mediaset e varie testate giornalistiche nazionali. È cofondatore insieme al fratello Andrea di A.M. Studio, Caricature & co., Guscio Store.
È inoltre l’inventore di Art Toy, un oggetto in ceramica su cui un gruppo di talenti dell’arte contemporanea italiana ha lavorato realizzando tanti esemplari unici da collezione, concepito per riconoscere la validità di un prodotto accessibile a tutti con l’espressione di un’idea artistica originale, e del progetto Perfect Boy che abbraccia arte, design e moda, un simulacro con cui attivare un dialogo esistenziale, un unico soggetto ripetuto che si trasforma in tappezzeria o in pezzi insoliti di artigianato giocando con il rame d’Abruzzo e le farfalle africane.
Di particolare suggestione l’ambientazione della mostra, lo Strocchio, ovvero un’antica limonaia presente nella corte della Villa Salvadori ed oggi annessa alla Casa Lussu che ne è parte. I quadri saranno in costante dialogo con l’atmosfera del luogo, che ha visto grandi convivi culturali grazie all’ospitalità dei proprietari.
Una formula magica che si ritrova anche in questo evento poiché il visitatore è invitato a individuare le testimonianze dei solidi rapporti di amicizia tramandati da Joyce Lussu, come rievocati dal cameo del giovane artista Giovanni Campofiloni che sarà presente con l’opera “Il filo della memoria”.
Semplicemente appoggiati alle pareti dello Strocchio, o integrati con gli arredi, quadri di tale impatto in un luogo di grande fascino preannunciano una esperienza unica.
L’iniziativa, che nasce per supportare la Fondazione con le attività locali di raccolta fondi, attinge alla storica intuizione del FAI di abbinare l’arte contemporanea alle dimore di prestigio. Fin dagli anni ’90 il FAI è sinonimo di Villa Panza, la villa settecentesca del Varesotto nota in tutto il mondo come centro d’arte contemporanea per la splendida collezione di opere del XX secolo americane ed europee, ispirate ai temi della luce e del colore, che convivono in armonia con gli ambienti antichi, gli arredi rinascimentali e le preziose raccolte di arte africana e precolombiana.
Ingresso libero dalle ore 17 alle 21 di sabato 13 e domenica 14 luglio 2024 presso Contrada Paludi n. 328, Fermo.