di Francesca Pasquali
LAPEDONA - Spera ancora nel lieto fine, Giuseppe Taffetani. Il sindaco di Lapedona ha sposato la causa delle otto famiglie i cui figli, tra dieci giorni, andranno in prima elementare. Quelli che, pur vivendo e avendo fatto la materna a Lapedona, il primo anno di primaria dovranno farlo ad Altidona.
Così ha deciso l’Ufficio scolastico regionale quando, a giugno, non ha autorizzato la prima classe delle elementari. Ha detto sì alla pluriclasse prima e seconda (l’altra è terza e quinta), impedendo, però, agli otto bambini di frequentarla.
«Faremo tutto il possibile fino all’ultimo giorno utile. Non ci sono ragioni per cui questi bambini non possano restare a Lapedona. Inoltre, chiudere le scuole nei piccoli borghi significa farli morire», spiega il primo cittadino. I genitori sono sul piede di guerra. Se, nel frattempo, le cose non cambieranno, dicono che il 15 mattina porteranno i figli davanti all’ingresso della scuola e che, se non li faranno entrare, chiameranno le forze dell’ordine.
Taffetani ha scritto di nuovo all’Usr per chiedere un incontro. Per adesso, senza esito. «È la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere, eppure i numeri sono sempre stati più o meno questi. Almeno ci dessero un motivo. Non possono dire che, con la pluriclasse, la didattica ne risentirebbe perché non è vero».
Di esempi di pluriclassi nel Fermano non ne mancano. A Montefalcone Appennino sono riusciti a salvare quella delle medie. Un’unica classe di quindici studenti, di cui quattro di prima, che l’Usr aveva dirottato a Comunanza, ma che il Comune è riuscito a non far spostare. Una vittoria che soddisfa fino a un certo punto il sindaco Giorgio Grifonelli, perché i quattro ragazzi, quest’anno, risulteranno comunque iscritti nella scuola del Comune ascolano, e il prossimo il problema è destinato a ripresentarsi.
Tornando a Lapedona, a preoccupare le famiglie dei bambini che andranno in prima sono anche i trasporti. Due di loro hanno un figlio più grande che frequenta le elementari in paese e si ritroveranno con i figli che vanno a scuola in due Comuni diversi.
Della questione si occuperà presto il Consiglio regionale. Il gruppo del Pd ha, infatti, depositato una mozione con cui chiede all’assise di far cambiare marcia sulle pluriclassi nei Comuni terremotati all'Usr. Non è il caso di Lapedona, che è fuori dal cratere e fa storia a sé, ma di diversi altri Comuni che in questi giorni si trovano a battagliare per difendere le classi. «Con questo atteggiamento dell’Ufficio scolastico regionale nei confronti delle scuole del cratere sismico rischiamo di avere scuole nuove, ma vuote», rimarca il consigliere regionale Fabrizio Cesetti.
«Se da parte del Governo e del Ministero c’è stata massima disponibilità sia con finanziamenti che con interpretazioni che consentono una deroga alle decisioni, è inconcepibile che da Ancona usino cavilli burocratici per non risolvere problemi a tantissime famiglie del cratere sismico. La Regione si è mossa poco e male, senza un’azione concreta nei confronti dell’Usr», prosegue Cesetti.
Cha ha un’ultima richiesta: «La possibilità di articolare gruppi classe anche con numeri inferiori ai limiti normativi, soprattutto nei luoghi con situazioni territoriali particolari, con particolare attenzione per i Comuni sotto i cinquemila abitanti».