FERMO – Quando i numeri sono incredibili, vanno dati. E Micol Lanzidei questa volta nelle cifre trova una risposta al tanto lavoro fatto, “e non accade spesso, perché il freddo dato non può rappresentare il tutto”.
Sono 903 gli abbonamenti di prosa alla stagione teatrale di Fermo, che costa 92 mila euro ma praticamente si ripaga da sola. “E gli dico grazie agli abbonati. Come lo dico a chi da anni lavora per fare del teatro il motore economico e lo stimolatore di cultura, di conoscenza, scambio e socialità”.
Il teatro dell’Aquila è già di suo un monumento, “ma ha la capacità di identificare la sua comunità che ha puntato sulla cultura”. Ci sono uffici, tecnici, assessori, tante figure che hanno messo il personale mattoncino per arrivare ai 903 abbonati. “Perché senza il pubblico, alla fine, non saremmo qui a parlare”.
L’anno che sembrava avere cambiato la vita del teatro era il 2019, poi è arrivata la pandemia: “Ho trovato un teatro spento, muto, svuotato della sua essenza, strappato alla quotidianità della vita cittadina. È stato il momento più complesso, ci siamo guardati e abbiamo deciso di resistere e combattere. Lo abbiamo acceso vuoto, peer non dimenticare la sua bellezza, come una serata di gala”.
Un tetro diventato set cinematrografico: “Lo abbiamo fatto registrando contenuti, portandoli alle persone dentro le case. Poi lo abbiamo riaperto aa capienze ridotte, poi dentro con la mascherina, pi la selezione usando il green pass. Così, fino alla rinascita, dove siamo arrivati più forti”.
Tutto questo c’è dietro i numeri del successo, che poi accompagnano la prima stagione targata, come dirigente, Gianni Della Casa. Fabiola Zurlini, Letizia Cesetti, Massimo Stabile, Giorgio Vittori, Roberta Bianchina sono il braccio. Poi ci sono Amat e tanti sponsor privati.
I numeri, quindi. 903 abbonamenti contro i 763 del 2019, erano 617 nel 2022. “Un aumento importante, la stagione passata ha risentito delle paure, delle difficoltà, era un cartellone che faceva riflettere. Quest’anno è l’emblema del rivivere tutto insieme, la stagione ‘uahhhh’, quel senso di gioia all’uscita dal tetro. E anche l’oro della brochure vuole dare quel senso di luce necessario alla comunità” riprende l’assessora.
Per la lirica c’è stabilità: 296 nel 2019, 223 nel 2022, “quest’anno siamo a 204, ma c’è ancora un mese per non perdere le due rappresentazioni. Per la serata di gala ci sono già 300 prenotati, sarà il 25 novembre”. A livello di presenze, un 70% di rinnovi e un 30% di novità. Tanti abbonati da fuori Fermo, arrivano da Civitanova Marche, Ascoli Piceno, Mogliano e perfino Teramo e Roma. L’età media è 50 anni, mentre per i biglietti singoli sono tanti gli under 30.
Per cominciare, Salemme è sold out. Così come ha fatto Brignano con i suoi 771 posti vendibili. Dal 27 ottobre parte l’acquisto dei biglietti . Marchese del Grillo, Pippi Calzelunghe e Chiara Francini sono i più richiesti. Per Pippi soprattutto chiamano le scuole.
Che Fermo sia un unicum lo conferma anche il direttore dell’Amat, Gilberto Santini: “Una risposta così massiccia ci entusiasma. Sono felice, Lanzidei non ci dà tregua, ma è il Comune che porta passione e cura che poi con l’Amat si completa. Fermo è il traino, ma nelle Marche crescono i numeri di ogni spettacolo. Il senso di libertà ha rigenerato il teatro, ovunque nuovi abbonamenti. Bene Pesaro e Fano, già partite. Di certo il teatro si conferma al centro della vita sociale”.
Raffaele Vitali
