FERMO - “A Campobasso è bastata una non corretta partecipazione a un funerale per avere in poco tempo 72 contagiati già conclamati ed in costante aumento”. Ecco l’immagine che la presidente Calcagni, che guida l’ordine dei medici chirurghi odontoiatri di Fermo, usa per dire ai cittadini che “la fase 2 non è, un tana libera tutti, ma una fase di responsabilità”.
È dura la dottoressa, teme che si possa vanificare il grande lavoro delle autorità, dei sindaci e degli operatori sanitari “dopo aver superato il periodo del lockdown”. Secondo la Calcagni “come per un focolaio che cova sotto la cenere in una foresta è sufficiente un alito di vento per provocare un incendio spaventoso così il virus è presente tra noi e basta un asintomatico positivo e comportamenti scorretti di distanziamento sociale per riaccendere l’epidemia”.
Capisce bene che da un lato c’è l’imprescindibile attenzione all’aspetto sanitario e dall’altro quello imprenditoriale, e proprio per questo “è necessario un rigoroso rispetto dei protocolli”.
Ai dottori il compito di condannare i comportamenti non accettabili: “Penso ai genitori che tolgono nei parchi le fasce di distanziamento dai giochi dei bambini per farli utilizzare senza sanificazioni e senza precauzioni o ai giovani che si accalcano senza protezioni individuali. Bene fanno i Sindaci a tenere alta la guardia e a far reprimere anche severamente comportamenti irresponsabili anche perché poi a pagare le maggiori conseguenze di un eventuale brusco ritorno al lockdown saranno proprio le attività produttive e le fasce più anziane e deboli della popolazione”.
Il consiglio finale è volto al ritorno alla normalità: “Evitiamo comportamenti scriteriati che potrebbero portare a nuove zone rosse. Se vogliamo avviarci ad uno stile di vita abbastanza accettabile e con la quasi totalità delle attività aperte ma con la copresenza del virus sempre in agguato dobbiamo tutti assumere un atteggiamento responsabile di distanziamento sociale ed elementari precauzioni sanitarie tutti i giorni ed in special modo nei fine settimana, giorni in cui il virus non va in vacanza, ma approfitta dei comportamenti irresponsabili di pochi per accelerare la diffusione”.