FERMO – Quando parla, il procuratore generale delle Marche fotografa sempre qualcosa che non tutti percepiscono. Perché dietro furti e rapine, i reati più evidenti e comuni, c’è molto di più. “Appare inquietante la situazione della criminalità minorile, espressione di un disagio che da anni investe la regione” esordisce il procuratore Sergio Sottani. Uno che tra l’altro i giovani ama incontrarli spesso, proprio per parlare di legalità e giustizia.
“Per questo l'organico dei magistrati della Procura dei Minorenni del Tribunale di Ancona. Risse, consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, reati contro la persona con autori minorenni - ha avvertito - sono segnali di una società malata che deve trovare al più presto degli anticorpi sociali e culturali, ancor prima che repressivi”. Non è una novità, a dire il vero, perché sono tre anni che Sottani soleva la questione, ma quest’anno i numeri sono peggiorati. “E abbiamo sempre più minorenni all’interno delle strutture assistenziali”.
ECONOMIA E INFILTRAZIONI
Preoccupa il procuratore anche l’evoluzione dell’economia. Il magistrato ha reiterato l'appello agli istituti bancari, in una strategia che vede insieme anche prefetture e organismi di categoria, perché prestino particolare cura all'erogazione dei finanziamenti per valutarne la «rischiosità» nel rispetto degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette.
Dai clienti nuovi senza profili adeguati per ottenere finanziamenti bancari, “che potrebbero indicare la presenza di consorterie criminali che si stanno radicando”, ai clienti vecchi, che potrebbero nascondere mutamenti del capitale sociale, con l'ingresso di soci legati alla criminalità organizzata. Per ridurre i rischi, importante “si è rivelato il contributo della Camera di Commercio e dell'Agenzie delle Entrate nell'opera di sensibilizzazione, per acquisire informazioni sui cambiamenti degli assetti societari, così come di pronta raccolta delle segnalazioni dei 'professionisti’ (avvocati, notai e commercialisti) sui quali anche grava l'obbligo di effettuare le segnalazioni di operazioni sospette”. Sta di fatto che nell’ultimo anno non ci sono state segnalazioni di possibili infiltrazioni.
I DATI
Strana regione le Marche, furti e spaccio in diminuzione, anche se dominanti a livello di comunicazione, ma salgono i maltrattamenti in famiglia. è l’effetto pandemia, secondo il procuratore capo. “L'obbligo di stare a casa ha indirettamente cagionato la diminuzione dei reati contro il patrimonio, in particolare i furti, dove si registra un -24%, e per quelli in abitazione -37%.
In flessione anche lo spaccio da strada, adesso lo fanno dentro le case. Preoccupano i reati legati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro: quelli di omicidio colposo sono passati da 8 a 19, un +138%. Nel primo semestre 2020 sono aumentati anche i reati informatici, quasi dell'80% e quelli per illecita erogazione dei fondi statali, +63%, collegati alle zone terremotate (per i contributi di autonoma sistemazione, Cas). I maltrattamenti in famiglia hanno subito un aumento del 49%, nessuna variazione per lo stalking che registra una lieve flessione” prosegue Sottani.
L'effetto pandemia si riversa anche nei reati e nei processi penali rimasti bloccati per due mesi, nella prima fase, tanto che nel primo semestre 2020 se ne sono tenuti il 30% in meno. Nel dettaglio: nel civile -30% iscrizioni, -29% procedimenti definiti; nel penale -18% e -30% con +2% di pendenze; picchi negli uffici gip/gup: +8% pendenze, -30% pervenuti, -33% trattate. Rialza la testa la prescrizione: dal 7 al 14% dei procedimenti.
Alla cerimonia hanno preso parte i vertici regionali delle forze dell'ordine, della giustizia, con il procuratore di Ancona Monica Garulli, l'arcivescovo di Ancona, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e del Consiglio regionale Dino Latini.
Raffaele Vitali