FERMO – Non è come ripartire da zero, ma di certo quando cambia l’amministratore delegato di un’azienda, in questo caso un aeroporto, i dubbi sono tanti. la scelta del fondo Njord che gestisce l’aeroporto delle Marche ha colto di sorpresa il sistema, sia quello politico sia quello imprenditoriale
“La notizia del cambio di vertice in Ancona International Airport, la vecchia società Aerdorica, con l'uscita di scena dell'amministratore delegato Carmine Bassetti lascia stupiti e soprattutto apre ad una serie di seri interrogativi sul futuro del nostro scalo aeroportuale” sottolineano compatti i sindacati confederali con i segretari Valeria Talevi, Daniela Rossi ed Emanuele Cingolani.
“Quale strategia ha il fondo inglese, socio di maggioranza con circa 90% della società, per lo scalo che è un punto chiave della logistica regionale con porto e interporto, in fase di rilancio”. Bassetti ha sicuramente pagato i tempi troppo lunghi di ogni passaggio. Dai voli verso Roman, Milano e Napoli, che vengono annunciati ogni tre mesi ma non sono mai partiti, alle nuove rotte che nascono e scompaiono in un attimo. Ma soprattutto non si vedeva all’orizzonte uno sviluppo, anche per le inadempienze della politica regionale.
“In un momento favorevole e di forte espansione del traffico aereo di merci e passeggeri, la scelta del fondo Njord ci preoccupa. Serve quanto prima un tavolo di confronto anche per garantire l’occupazione (400 le persone che ruotano nelal struttura come dipendenti, ndr)”. Il timore finale è che gli inglesi vogliano pian piano uscire dalla gestione di una struttura oggi forte solo a livello di cargo.
“La Regione Marche, oltre ad essere il governo del territorio, è anche socio di Ancona International Airport seppure di minoranza: in questi due anni di governo l'ente non ha brillato per strategie in ambito trasporti e infrastrutture e quindi anche rispetto alle politiche aeroportuali, così come ha disatteso gli impegni relativi alle risorse previste per il periodo della pandemia allo scalo marchigiano. Vogliamo capire se nell'agenda politica di questo governo regionale rientra anche lo sviluppo delle infrastrutture e quindi del nostro aeroporto”. E questo a fronte del valore dell’aeroporto sottolineato anche da una ricerca dell’Università Politecnica delle Marche.