PESARO - Prima cosa: cancellare la parola miracolo dalla narrazione. Seconda, cominciare a parlare di squadra che nel girone di ritorno inizia un nuovo campionato proiettato verso i play off. Questo insegna la partita vinta 85-82, dopo un supplementare, dalla Vuelle Pesaro contro l’Armani Jeans Milano. La quinte delle ultime sei partite giocate.
Da un lato coach Luca Banchi, dall’altro Ettore Messina. E l’ex Siena, che a Milano ha anche vinto uno scudetto, dà una piccola lezione al grande del basket dei due mondi.
Quando Camara segna un canestro alla Melli nel primo quarto, Pesaro ha davvero capito che tutto sarebbe stato possibile. La Carpegna Prosciutto si gode la grande partita di Tambone, la freddezza di Moretti, la lucidità di Jones e la classe di Delfino. Ci impiega 17 minuti Milano per mettere il naso avanti, tutti avrebbero immaginato che sarebbe stato il la, ma se Jones chiude in contropiede saltando sulla testa di tutti e si permette anche di segnare dai sei metri sulla sirena, la domenica si fa interessante.
Continua a faticare Sanford, che ogni tanto regala perle in penetrazione. Banchi è lucidissimo, ruota i suoi in continuazione, non va dimenticato che Pesaro ha avuto diversi giocatori bloccati per Covid tra fine dicembre e i primi di gennaio, il che significa allenarsi poco e rischiare di caricare le gambe troppo presto. Gambe che Pesaro ha dimostrato di avere, perché se a 17 secondi dalla fine del march sei a meno quattro e riesce a portarla ai supplementari, meriti di vincere.
I supplementari sono la riprova che non è un miracolo se Pesaro vince, ma la lucida conseguenza di ottime scelte. Non forzano i biancorossi griffati dalla famiglia Beretta, cercano sempre di fare la cosa giusta. Sapendo di avere meno talento dei vari Delaney e Melli, non provano triple dai nove metri. Milano per certi versi la partita l’ha buttata, ma poi i tiri liberi come quelli di Moretti, che ruba anche un gran pallone sul 70-73 c’è sempre un giocatore che deve segnarli.
Vincere perdendo 16 palloni è un altro bel segnale per Banchi, che su questo può lavorare sapendo che ha vinto con Tambone che ha messo a segno un solo punto in meno di quelli a referto dei tre esterni americani: quindi a Pesaro si può solo migliorare.
Raffaele Vitali