di Raffaele Vitali
PESARO – Vencato sbaglia il libero del pareggio, King invece la giocata da tre punti. In un minuto si decide la partita e per una volta la sirena sorride a Pesaro (67-65).
Meritatamente, perché alla fine la squadra di coach Leka la partita l’ha sempre tenuta sotto controllo, anche se per due quarti ha inseguito. “Prendiamoci il buono: la vittoria e la voglia di soffrire. Poi ragioneremo su quei minuti finali che potevamo gestire meglio”.
Vince Pesaro tirando male da tre punti (7/27), prendendo meno rimbalzi e senza un apporto così decisivo dei due senatori, Imbrò e Zanotti. “L’importante però era vincere, invertire il trend e liberare la mente”. Il piano partita del coach era semplice: prendere meno canestri possibile, in attesa di trovare fluidità in attacco.
Fin a quando i biancorossi non troveranno i punti di Imbrò, che almeno trova la giocata difensiva sul finale, e Zanotti, ma anche di Bucarelli meglio provare a non prenderle. “Il pubblico lo ha capito, anche se non è facile. Chiedo a tutti di starci vicino, il campionato è lungo, è complicato, ci sarà da soffrire. Ma insieme potremo toglierci delle soddisfazioni” aggiunge Leka.
La gara con Orzinuovi è perfetta per comprendere le parole dell’allenatore. Non è un gruppo di prima fascia quello di coach Ciani, ma è una fotografia dell’A2 che ogni domenica può presentare un italiano protagonista che non ti aspetti. Per Pesaro ora due sfide molto complicate conto le prime due della classifica; Udine in trasferta e Rimini domenica in casa.
Avrebbe bisogno di allenare i suoi coach Leka, invece potrà solo lavorare sulla testa. Sperando così di trovare il click che riattivi Zanotti, altrimenti così si andrà poco lontano. Non sempre si troverà un Vencato che manca la zampata decisiva, tenendo in vita un gruppo che deve imparare a giocare insieme per poter vincere.