di Raffaele Vitali
“Un invito ai sindaci del distretto di Fermo, non a tutti quelli della provincia” precisa Paolo Calcinaro aprendo l’incontro con due punti fermi: “Non ci interessa vere tutto. Ma servono certezze di compiti tra Ascoli, Fermo e Macerata. E soprattutto non si può fare a meno di emodinamica e di un rafforzamento del pronto soccorso”.
Emodinamica che, come ricorda Bruno Nepi del comitato sanità, "è pronta in una stanza da anni pagata dalla Carifermo". Notizia che ha colto di sorpresa Saltamartini che ha chiesto al direttore generale Roberto Grinta e alla direttrice Nadia Storti, seduti in prima linea, "di verificare questa grave anomalia"
FILIPPO SALTAMARTINI
“Siamo qui per ascoltare tutti gli organi istituzionali, ma una premessa la faccio. A un anno dalla nomina, siamo in piena revisione del processo sociosanitario approvato dalla precedente amministrazione. Quali son i bisogni? Quali le modifiche necessarie? Questo vi chiedo” ribadisce l’assessore chiarendo che i sindaci della montagna non sono stati invitati avendo già avuto un incontro ad Amandola “per garantire requisiti di ospedale di sede disagiata”.
Tutti a Fermo, perché si parla di acuti. “Il Murri è l’unico ospedale di primo livello su mono struttura. E questo è un vantaggio, perché ha 14 discipline mediche concentrate”. Il decreto 70 prevede 45mila accesi l’anno, Fermo ne ha avuti nel 2019 solo 38mila. “Appropriatezza? La stragrande maggioranza, il 60%, con codici verdi, il 3,6% con rosso, il 5,4% il bianco, il 31,3% in giallo” spiega l’assessore.
Ci sono reparti che volano come Urologia, “un vanto con 1186 accessi, gastroenterologia da primato nazionale e oncologia con 1469 accessi” ribadisce l’assessore. Inevitabile un passaggio su emodinamica e robot chirurgico: “Ci stiamo lavorando, è qualcosa che completa il servizio Utic. Mentre il robottino (come lo chiama l’assessore, ndr) arriverà, abbiamo riavviato il percorso per la dotazione a Fermo, dopo che il procedimento era stato bocciato dall’Anac. Quindi lo porteremo a Fermo per migliorare lo standard dei reparti”.
Personale. “Mancano 100 medici di medicina generale nelle Marche. Scontiamo una cattiva visione programmatica, ma ci stiamo muovendo. Chiediamo anche ai medici attuali di aumentare il loro limite, passando da 1500 a 1800. C’è un accordo a livello nazionale per chiedere al Parlamento una modifica per eliminare i vincoli di accesso alla facoltà di Medicina per tre anni, raddoppiare le borse di accesso, far decidere alle Regioni le borse di specializzazione necessarie. Chiederemo una deroga e un aumento del fondo nazionale per coprire la spesa Covid”.
Spesa. “È aumentata nel privato, anche per le case di riposo comunali, che vanno parametrati. Costi per Dpi, spazi e sanificazione sono cresciuti, mentre sono diminuiti gli ospiti per decessi e spazi ridotti. Bisogna cambiare”. Nei costi c’è anche la riattivazione degli ospedali di comunità: “Decideremo con i sindaci cosa fare e cosa riattivare. Poi vogliamo portare i medici di medicina generale all’interno delle case della salute”.
Liste di attesa. “Ritardi ovunque dopo 18 mesi di pandemia che finalmente sta calando. Nelle Marche l’80% di cittadini è vaccinato, il 10% ha avuto il Covid, ci avviniamo al 90%. Le Marche hanno il più basso numero di morti in percentuale ai ricoveri. Ma è necessario contestualmente garantire la vaccinazione senza prenotazione. Per chi ritiene di non vaccinarsi abbiamo strutturato un percorso per le cure domiciliari. Le equipe andranno a casa, usando anche gli anticorpi monoclonali”.
Test salivari. “I tamponi naso faringei non possono essere impiegati in ogni condizione. In caso di invalidità, down, autistici sono complicati da usare. solo che il tampone va processato e ci vogliono due giorni. Abbiamo chiesto di validare i tamponi antigienici salivari, ma non sono idonei per il green pass. E non è vero che ne abbiamo comprati per mezzo milione, li abbiamo opzionati”.
LUCENTINI
Se serve un peso politico a Roma, Lucentini lo garantirà senza esitare: “Nuovo ospedale, ora va riempito di contenuti. Come la medicina del territorio. Ci sono specializzazioni che non possiamo perdere. Non tutto quanto fatto prima è male, ripartiamo da Amandola e dalla sua forza. Ma ci sono altre tappe. Noi qui ci muoviamo senza colore, sapendo che qui si produce il più alto Pil delle Marche e per questo meritiamo rispetto”.
Quel rispetto che l’assessore assicura: “Il nuovo ospedale sarà l’ospedale delle Marche. Siete i primi su alcune cose. Se si parla sempre male di un posto e dei suoi professionisti, chi viene a Fermo? Basta denigrare” conclude prima di dare parola ai sindaci.