E siamo di nuovo qui: 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. È il giorno della riflessione, dei dati statistici, delle iniziative.
I numeri dicono che due terzi delle violenze avvengono in casa, sono colpa di chi ha le chiavi per entrare dalla porta principale. Ma questo non rasserena nessuno. Perché poi, inutile negarlo, non si placano le violenze in strada.
Come si raccontano episodi si cade nella discussione ‘più italiani o immigrati’. Dimenticando che il punto è solo uno: la violenza. E con lei la vittima, ovvero la donna. Che sempre più è giovane. Una indagine del sito skuola.net evidenzia che due ragazze, si parla di under 20, ha subito scenate di gelosia e che più del 10% teme che possano diventare atti di violenza.
Si comincia presto, troppo presto a pensare alla donna come qualcosa di proprietà, di esclusivo, di proprio. Siamo sempre lì, è tutta quesitone di pene. Una parola dal duplice significato che per fortuna dal punto di vista legislativo si sta appesantendo, tra stalking e codice rosso.
Ma non basta colpire con pene, serve anche recuperare l’uomo. Finalmente si sente parlare di centri per i maltrattanti (ctm). Se nelle Marche, per stare al nostro piccolo, 534 donne all’anno si rivolgono ai centri antiviolenza, significa che non stiamo facendo abbastanza. Nei Ctm attivi in pochi angoli d’Italia si lavora sulla prevenzione e l’educazione, ma soprattutto si affianca il percorso di recupero su chi ha commesso violenza, per scongiurare recidive o atti estremi.
Se si vuole fermare la violenza la battaglia deve essere comune, continua. Lo slogan più bello resta #nonsoloungiorno. Perché il 25 novembre dura solo 24 ore, poi tornano la paura, la rassegnazione, l’ombra, la violenza. “In Italia le donne vittime di violenza sono 88 al giorno, circa una ogni 15 minuti. Il 36% subisce maltrattamenti, il 27% stalking, il 9% violenza sessuale e il 16% percosse” ricorda la Polizia confermando che la violenza ha tante facce, sempre più spesso conosciute e per questo più difficili da colpire.
* direttore www.laprovinciadifermo.com - presidente Cronisti Marche - @raffaelevitali - redazione@laprovinciadifermo.com - facebook/raffaelevitali